Centinaia di cantieri su beni vincolati: chiese, campanili, torri, palazzi, teatri, scuole, cimiteri. Molti già terminati, altri in corso, alcuni da avviare. In Emilia, il processo di ricostruzione post sisma 2012, per la parte del patrimonio storico, artistico e culturale vede tuttora la realizzazione di interventi di qualità, con il coinvolgimento delle migliori competenze e professionalità in campo. Un “bagaglio” di esperienza e formazione destinato a consolidarsi e a crescere ulteriormente.

È uno degli obiettivi del protocollo d’intesa siglato oggi in Regione dal direttore dell’Agenzia regionale per la ricostruzione – sisma 2012, Enrico Cocchi, e dal presidente di Assorestauro (l’Associazione italiana per il restauro architettonico, artistico, urbano), Alessandro Bozzetti. Un accordo finalizzato all’istituzione e alla regolamentazione delle attività di formazione, studio, ricerca e applicazione dei relativi risultati nell’ambito del restauro beni culturali, in seguito alle attività di ricostruzione avviate dopo il terremoto.

Il protocollo, in particolare, punta a intensificare la collaborazione tra i due enti, che ha visto già diverse iniziative: la pubblicazione monografica “Focus on – Percorso ricostruzione Emilia 2012” (2022, online https://www.recmagazine.it/magazine/focuson.html), 7 moduli formativi con 1500 professionisti partecipanti, accreditati presso la Federazione degli Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori dell’Emilia-Romagna, e 3 percorsi di visite tecniche nei cantieri nell’area del cratere.

Per il 2024 sono in programma nuovi corsi e progetti di ricerca nell’area del cratere emiliano, che potranno fornire spunti per esperienze analoghe, sia per la pubblica amministrazione che per i progettisti e le imprese di restauro. Le attività punteranno a favorire ulteriormente la collaborazione tra le istituzioni, la filiera della formazione e del lavoro, dando attuazione a un progetto di collaborazione tra pubblico e privato.