Domenica mattina si ricorderà l’uccisione da parte dei nazisti, nell’estate del 1944, di due partigiani, il francese Jean Dabrinville e l’italiano Osvaldo Caselli. Si commemoreranno anche gli altri caduti di Minozzo a seguito del rastrellamento di settantanove anni fa.

“I due giovani si erano conosciuti – sottolinea il sindaco Elio Ivo Sassi, anche in veste di presidente provinciale dell’Associazione liberi partigiani italiani – partigiani cristiani – e avevano fatto amicizia. Il ventenne Dabrinville era stato arruolato dai tedeschi come autista ma, alla prima occasione, era entrato nella Resistenza ed era stato inviato a combattere in Appennino. Venne fucilato a Ponte Sponda, poco dopo La Pioppa, lungo la via principale per Villa, il 30 luglio. Nelle ore successive fu pure ammazzato il minozzese Caselli, ventidue anni, studente di medicina. Caporale dell’esercito, era da poco  entrato nelle formazioni delle Fiamme verdi”.

La cerimonia avrà inizio, alle 11, nell’antica pieve del paese, con la celebrazione della messa, cui faranno seguito, in prossimità del monumento posto sul muro esterno del cimitero, il saluto del primo cittadino e il discorso ufficiale di Giammaria Manghi, capo della segreteria politica del presidente della Regione.

“Si concluderà con un omaggio floreale – prosegue Sassi – e con la benedizione alla lapide dedicata alle vittime. Oltre a Osvaldo Caselli, altri quattro abitanti di Minozzo fucilati, il 4 agosto, proprio nei dintorni del camposanto, Luigi Milani, Davide Albertini, Riziero Albertini e Carlo Attolini, nonché Armando Dallari e Leonildo Dallari di Maro, in comune di Castelnovo Monti. Ancora altri minozzesi che, durante le giornate precedenti, sempre in zona, erano stati trucidati, cioè Vittorio Martinelli, Giuseppe Razzoli, Antonio Marazzi, Pellegrino Antichi, Lealdo Croci e Telesforo Costoli, oltre a Nello Cotti di Carniana e ad Italina Vacondio di Reggio Emilia. Infine tre persone catturate nella stessa incursione dei militari tedeschi e poi scomparse in luoghi di deportazione, Guido Tacchini, Pietro Farioli e Florindo Farioli”.

In onore di Jean Dabrinville, invece, sette anni fa è stata collocata, nel luogo del suo martirio, una croce in legno.

La manifestazione, indetta, nel settantottesimo anniversario della Liberazione, dal Comune e da Alpi-Apc, sarà accompagnata dalle note musicali del corpo bandistico di Villa Minozzo. Hanno confermato la loro adesione l’Unione montana, la Provincia, il Gruppo alpini villaminozzesi, la locale Croce verde, le altre associazioni partigiane (Anpi e Anpc), la Federazione italiana volontari della libertà (cui aderisce Alpi-Apc), l’istituto Istoreco, l’Arcipretura minozzese, gli Usi civici di Minozzo e l’Associazione carabinieri.