«Grazie al commissario per la ricostruzione post alluvione generale Figliuolo per la sua presenza oggi e per l’avvio della fase operativa della ricostruzione. Aver avuto certezza del pagamento delle spese di somma urgenza per i numerosi interventi che i territori debbono sostenere, e che in parte hanno già sostenuto, è fondamentale per avviare con rapidità e senza ulteriori perdite di tempo, la fase di messa in sicurezza e ripristino delle nostre comunità. Solo in  provincia di Modena abbiamo 164 interventi sul reticolo viario di cui 65 sulla rete stradale della Provincia. Oltre a questo serve anche un incremento del personale tecnico da mettere a disposizione delle amministrazioni, poiché quello attuale, già fortemente impegnato sul fronte del Pnrr, rischia di non essere in grado di rispettare le tempistiche progettuali e realizzative del piano straordinario di messa in sicurezza e ricostruzione».

Con queste parole il presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia ha commentato l’incontro con il commissario per la ricostruzione, generale Francesco Paolo Figliuolo a margine della riunione dei firmatari del Patto per il Lavoro e per il Clima che si è svolta giovedì 31 agosto a Bologna, nella sede della Regione Emilia-Romagna.

In particolare, nel corso del confronto è emerso che le prime ordinanze commissariali sbloccheranno complessivamente 738 milioni di euro, di cui 289 milioni già disponibili per coprire i costi delle somme urgenze a carico dei Comuni, delle Province e dei soggetti attuatori, mentre 449 milioni serviranno per tutti gli interventi urgenti finalizzati alla messa in sicurezza e ripristino del territorio. Entro il 7 settembre le amministrazioni, attraverso la Regione, dovranno fornire alla struttura commissariale la ricognizione degli interventi necessari, così da consentire al Commissario di emanare le ordinanze attuative e avviare le progettazioni e i lavori.

«Le nostre comunità – prosegue Braglia – sono in grave difficoltà perché hanno esaurito le risorse e mancano ancora quelle necessarie agli indennizzi per quanti hanno subito danni alle proprie attività commerciali e produttive».

Secondo l’ultima ricognizione, a Modena i danni ammontano ad oltre 52 milioni di euro per la rimessa in funzione dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche.