Nel corso delle verifiche annuali mirate al monitoraggio sulle attività di vinificazione nelle molte cantine presenti sul territorio, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute – Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Bologna ha eseguito nel mese di settembre numerose ispezioni presso enoteche, aziende vitivinicole e cantine, dislocate nei territori delle  province del territorio di competenza.

Le problematiche più importanti sono state ravvisate nella provincia di Bologna presso:

un’azienda agricola-vitivinicola sono state riscontrate gravi criticità relativamente alla scorretta corrispondenza di giacenza e alla designazione, denominazione e presentazione delle masse vinose stoccate. Non erano, inoltre, aggiornate le procedure di lavorazione, atteso che la ditta dal 2016 non produce più vino proprio limitandosi ad acquistarlo da terze aziende e a condizionarlo in fusti metallici sotto pressione per la mescita alla spina. Per tali motivi si sottoponevano a sequestro amministrativo n.264 fusti di vino bianco e rosso e un silos di vino bianco fermo, per un totale di circa 10.200 lt. Venivano, inoltre, sequestrati: 59 kg di prodotti ed additivi enologici, da impiegare nella rettifica e correzione di acidità dei vini, con scadenze superate anche da circa 6 anni. Tali prodotti erano conservati impropriamente e pericolosamente con sacchi aperti di fitosanitari ed insetticidi; 345 lt di vino bianco frizzante, risultato totalmente irrintracciabile e anonimo, conservato in bottiglie prive di etichetta o di alcun cartello identificativo.

Un’altra azienda vitivinicola della provincia bolognese, dove non veniva rinvenuta la prevista documentazione e cartellonistica indispensabile per definire la natura e la reale giacenza dei vini presenti. Per tali motivi venivano sottoposti a sequestro amministrativo 18.400 lt di vini bianchi e rossi.

Nel giardino di pertinenza posto nel retro dello stabile di una nota enoteca, veniva trovato un deposito con oltre 1.000 fusti in acciaio da 25 lt cadauno, per la mescita del vino alla spina, esposti alle intemperie ed alla luce solare. Tali fusti risultavano essere vecchi anche di oltre 20/30 anni, molto usurati ed ammaccati e mai sottoposti alle opportune azioni di manutenzione. Alcuni di tali fusti erano presenti anche all’interno del locale, contenenti circa 1.250 lt di vini bianchi e rossi, pronti per la commercializzazione. Sia i fusti che i vini rinvenuti venivano sottoposti a sequestro,

Nell’imolese, presso un’azienda vitivinicola, venivano sequestrati 300 kg di mosti concentrati rettificati, anonimi, conservati in taniche di plastica non idonee a contenere alimenti destinati ad essere usati per vini spumanti/frizzanti da immettere poi in commercio.

Infine a Ravenna, veniva richiesta la sospensione dell’attività di deposito di vino in bottiglia per il commercio on-line, allestito in un garage di pertinenza di un centro estetico, privo dei requisiti igienico-sanitari e strutturali minimi ed in assenza di previsto Manuale HACCP di Autocontrollo.

Nel complesso venivano operati sequestri per un valore di circa 100.000 € ed elevate sanzioni amministrative per un totale di 12.000 €.