Creare nuova e buona occupazione. Aumentare la competitività delle filiere dell’intero sistema produttivo e industriale dell’Emilia-Romagna rafforzandone le attività di ricerca e lo sviluppo tecnologico. Realizzare investimenti che, oltre a generare ricadute positive sul territorio e un elevato impatto occupazionale, comprendano, prioritariamente, attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale in grado di attrarre o trattenere in Emilia-Romagna talenti ad alta professionalità e competenze.

Il tutto per sviluppare e diffondere significativi avanzamenti tecnologici per il sistema produttivo e realizzare nuovi risultati di rilevanza tecnologica e industriale, di interesse per le filiere produttive regionali. Ma anche attivare dinamiche di sviluppo economico territoriale in aree della regione caratterizzate da maggiori difficoltà strutturali.

Sono questi gli obiettivi del nuovo bando, il settimo, sull’attrattività di investimenti in Emilia-Romagna, approvato dalla Giunta regionale nell’ultima seduta. Con uno stanziamento di 13 milioni di euro di risorse regionali, e in coerenza con il Programma regionale Fesr 2021-2027, la Regione conferma così l’utilizzo di uno strumento operativo a supporto delle imprese che vogliano insediarsi o espandere la propria attività in Emilia-Romagna.

A partire dal 2016 grazie a 6 bandi della Legge 14 del 2014, sono 87 i programmi di investimento – composti da 120 specifici progetti – presentati da imprese, tra cui anche grandi gruppi internazionali: 133 milioni di euro i fondi regionali stanziati, che hanno generato investimenti per oltre 804 milioni di euro con la creazione di oltre 3.270 posti di lavoro.

“Così facciamo crescere l’attrattività complessiva del nostro sistema. Con questo intervento si conferma una strategia che ha come obiettivo quello di creare positive ricadute sul territorio in termini di impatto economico, di sostenibilità ambientale e sociale. E soprattutto produrre effetti positivi sull’occupazione” – afferma l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla-. Prosegue, nella cornice del Patto per il Lavoro e per il Clima, il nostro impegno ad accrescere la competitività delle filiere – in coerenza con quanto definito nella Smart specialisation strategy (S3) – e dell’intero sistema produttivo emiliano-romagnolo rafforzandone la capacità innovativa e dando nuova anche un contributo allo sviluppo della ricerca e allo sviluppo” .

La misura punta a selezionare proposte di investimenti di alta rilevanza strategica e a elevato impatto occupazionale che, attraverso la sottoscrizione di accordi di insediamento e sviluppo siglati con la Regione, comprendano, prioritariamente, attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, per mettere a disposizione innovazioni tecnologiche che siano di interesse per il sistema produttivo regionale.
Con la firma degli accordi di insediamento regionali, le imprese e i Gruppi in arrivo potranno contare su procedure e percorsi definiti e semplificati, legati agli effettivi stati di avanzamento del progetto, d’intesa con gli enti locali interessati.

Il nuovo bando
Possono presentare domanda di partecipazione al bando tutte le tipologie di imprese che esercitano attività diretta alla produzione di beni e di servizi già insediate, con almeno una unità locale, in Emilia-Romagna o non attive in regione ma che intendono investire sul territorio.

Possono presentare domanda di partecipazione al bando tutte le tipologie di imprese che esercitano attività diretta alla produzione di beni e di servizi già insediate, con almeno una unità locale, in Emilia-Romagna o non attive in regione ma che intendono investire sul territorio.
Le domande devono essere trasmesse tramite l’applicativo Sfinge 2020 a partire dal 15 gennaio 2024 e fino al 29 febbraio 2024.

Per essere ammessi al bando è necessario candidare almeno un progetto di ricerca e sviluppo del valore di 2,5 milioni di euro per le grandi imprese e 1,5 milioni di euro per le Pmi. Necessario la previsione di un incremento occupazionale di almeno 20 nuovi addetti tempo pieno e indeterminato per le grandi imprese e 15 nuovi addetti a tempo pieno e indeterminato per le Pmi.

Gli interventi ammessi riguardano: la creazione di un’infrastruttura di ricerca; la ricerca industriale e sviluppo sperimentale (intervento obbligatorio); la creazione di un’infrastruttura di prova e di sperimentazione; investimenti nella tutela dell’ambiente per la produzione di energia da fonti rinnovabili; investimenti produttivi 4.0 per imprese che non abbiano sedi registrate in Emilia-Romagna alla data di approvazione del bando (per le grandi imprese sono ammessi solo gli investimenti da realizzare nelle aree assistite) e l’acquisizione delle competenze per la transizione industriale, digitale e green.