I disservizi al servizio di trasporto pubblico urbano che si sono verificati dall’autunno sono dovuti al repentino incremento delle assenze a causa di malattie stagionali, ma la carenza di autisti è un problema strutturale ed estremamente diffuso, soprattutto nel nord Italia. Seta ha messo quindi in campo azioni per fidelizzare il personale con benefit e benefici economici e azioni per l’assunzione di nuovi conducenti. Con un Piano di investimenti da 142 milioni, l’Azienda punta a inoltre a sostituire oltre il 50% della flotta dei tre bacini. In quello di Modena, dove negli ultimi tre anni sono stati sostituiti 131 mezzi, entro il 2026 la flotta sarà rinnovata completamente con altri 118 mezzi per un investimento di 43.5 milioni.

“Resta il fatto che un’emergenza nazionale richiede misure nazionali urgenti e consistenti” ha affermato l’assessora alla Mobilità sostenibile Alessandra Filippi, rispondendo nel Consiglio comunale di giovedì 25 gennaio a un’interrogazione del Movimento cinque stelle.

L’istanza, illustrata da Enrica Manenti, chiedeva in particolare conferma di alcune corse saltate, se da gennaio a novembre 2023 ci sono state segnalazioni di simili disservizi, se sono stati effettuati controlli e presi provvedimenti; se tra le cause ci sono anche le condizioni di lavoro”. E ancora: “perché la situazione non sia stata prevista, se sono state messe in campo azioni per la tutela delle condizioni di lavoro e se Seta preveda incentivi per gli autisti; come e quando si pensa di rendere il Tpl un servizio efficiente e tempi e risorse per la sostituzione dei vecchi mezzi”.

L’assessora Filippi ha riportato dati e informazioni fornite da Seta e da aMo “che svolge costantemente controlli anche attraverso il monitoraggio satellitare” confermando le corse saltate, che nel periodo gennaio-novembre 2023 sono pari allo 0,4 % delle programmate, a fronte di un grado di tolleranza ammesso dal Contratto di Servizio dello 0,3 (ad eccezione di quelle saltate per sciopero o causa di forza maggiore) e l’applicazione della penale di 100 euro per ognuna. Il mese più critico è stato novembre quando le corse saltate sono state più della somma dei 10 mesi precedenti, a causa del picco influenzale e aggravate dalla problematica nazionale della carenza di personale. Oltre all’aumento delle assenze dei propri autisti, Seta si è trovata a coprire turni di lavoro di diversi subaffidatari di linee extraurbane. Per fronteggiare la situazione, dal 4 dicembre è stato attuato un piano di emergenza, concordato col Comune, con riduzione temporanea e selettiva di 102 corse giornaliere che ha fatto registrare un miglioramento della situazione dal punto di vista della regolarità del servizio.

Davanti a un problema particolarmente “complicato e complesso che va al di là dei confini territoriali”, come sottolineato dall’assessora, per contrastare la carenza di conducenti e limitare il turn over, già da inizio 2022 Seta ha individuato una serie di azioni strategiche. Infatti, se fino al 2019 l’azienda riceveva ogni anno 4-500 autocandidature soprattutto dal Sud Italia da cui selezionare personale per le sostituzioni periodiche, dal 2020 si sono drasticamente ridotte a causa della minore attrattività della professione e del crescente costo della vita nel nord.

Seta ha quindi fatto ricorso a pratiche incentivanti, in particolare per fidelizzare i lavoratori con benefici economici derivanti dalla contrattazione integrativa aziendale, che integrano il Contratto collettivo nazionale e anche con migliorativi di turni e orario. Per 1.020 dipendenti è inoltre disponibile un pacchetto di servizi welfare, un piano sanitario e altri benefit. Per favorire l’inserimento di nuovi conducenti, ai neoassunti è garantito contratto di lavoro a tempo indeterminato, copertura integrale dei costi per l’acquisizione di patente D e abilitazioni professionali (valore oltre 3.500 euro) attraverso Seta Academy e, a chi proviene da fuori regione, una soluzione per sistemazioni abitative temporanee. Sono stati inoltre avviati contatti con istituzioni e associazioni per l’inserimento lavorativo di stranieri nell’ambito dei flussi d’ingresso. Per quanto riguarda la tutela degli autisti, 300 mezzi sui 380 totali sono dotati di impianto di videosorveglianza ed è stato anche siglato un Protocollo d’intesa con Forze dell’ordine e Prefettura.

“Tutte azioni che testimoniano la volontà dell’azienda di attuare ogni azione migliorativa possibile – ha rimarcato l’assessora ricordando però la necessità di provvedimenti nazionali a sostegno del settore sollecitati anche dalle associazioni Asstra, Agens e Anav: rifinanziamento e indicizzazione all’inflazione del Fondo Nazionale dei Trasport, ristoro delle perdite tariffarie levate al Covid; ristori per maggiori costi a causa del caro energia; stanziamento di risorse per accompagnare gli investimenti delle aziende”.