La Giunta ha approvato oggi la convenzione con la Regione Emilia-Romagna per attuare a livello comunale i servizi di facilitazione digitale previsti dal progetto regionale Digitale facile.

L’infrastruttura delle Case di Quartiere garantirà le sedi di erogazione del servizio aperte al pubblico. Sono undici le Case di Quartiere che hanno aderito al progetto di Bologna, che prevede l’attivazione di almeno altrettanti punti di facilitazione digitale omogenei e capillari su tutto il territorio cittadino. Gli sportelli sono rivolti a tutta la cittadinanza, in particolare ai gruppi più svantaggiati che necessitano di un supporto di alfabetizzazione digitale per accedere ai servizi dell’Amministrazione.
Hanno aderito le Case di Quartiere Katia Bertasi, Gufo, San Rafel, Pilastro, Stella, Saffi, Marchi, Graf, Pescarola, Casa Gialla e 2 Agosto. Ora costituiranno un’aggregazione di progetto per meglio coordinare tutte le azioni previste. Nelle prossime settimane verrà sottoscritta la convenzione operativa con le Case di Quartiere e si prevede l’apertura del servizio in un paio di mesi.

Il progetto prevede attualmente l’apertura di undici sportelli di supporto all’accesso telematico ai servizi, l’offerta di momenti formativi per sviluppare autonomia digitale e formazione alla corretta e sicura gestione dei dati personali. L’obiettivo è raggiungere circa 16 mila persone con contatti agli sportelli e circa un 10% di questi da coinvolgere nei momenti formativi.
Il percorso coinvolgerà anche altre associazioni già in rete con le Case, con la possibilità di aumentare ulteriormente il numero di punti di accesso.
Il progetto è realizzato dal Comune in accordo con la Regione Emilia-Romagna per l’utilizzo di fondi europei Next Generation EU, per un totale di 360 mila euro che saranno assegnati entro aprile al capofila individuato.

“L’Amministrazione si impegna da inizio mandato per non lasciare nessuno indietro – sottolinea l’assessore all’Agenda digitale Massimo Bugani – e nel caso del supporto digitale possiamo dire che la sfida consiste nel non lasciare nessuno fuori dalla porta. Il mondo va alla velocità della luce e l’innovazione digitale chiede a tutti i cittadini di stare al passo. Per questo nei mesi scorsi abbiamo avviato insieme agli enti del Terzo settore e alle associazioni un tavolo permanente sul digital divide, creato la mappa del supporto digitale in città, avviato il progetto del servizio civile digitale. Oggi, grazie al contributo della Regione Emilia-Romagna, ci spingiamo ancora più avanti con questo progetto che si pone l’obiettivo di offrire il servizio di alfabetizzazione digitale in maniera omogenea, coordinata e permanente in tutta la città”.