Oltre 90 milioni di euro di investimenti, soprattutto nella rigenerazione urbanistica e nella manutenzione della città, e un avanzo disponibile che sfiora i 22 milioni di euro, rispetto ai 15 dell’anno precedente, che potrà essere utilizzato anche per ulteriori investimenti. Sono alcuni degli elementi principali del bilancio Consuntivo 2023 del Comune di Modena, chiuso con un volume complessivo della spesa corrente che si consolida: oltre 236 milioni di euro, uno in più rispetto al 2022, ma quasi venti in più sul 2021 quando la spesa corrente era intorno ai 217 milioni.

Gli investimenti sono a quota 92 milioni grazie anche alle risorse del Pnrr e di altri finanziamenti regionali ed europei, come già avvenuto l’anno precedente (102,6 milioni il dato complessivo del 2022) con l’obiettivo di sostenere la ripresa economica e occupazionale dopo la pandemia. Nel 2021 gli investimenti erano stati 50,4 milioni e 42,8 l’anno precedente.
Anche nel 2023, come previsto, non sono stati utilizzati oneri di urbanizzazione a copertura di spese correnti, destinandoli interamente agli investimenti.
La delibera di approvazione del Consuntivo, presentata dall’assessore al Bilancio Gianpietro Cavazza sottolineando il consolidamento dei servizi offerti a famiglie e imprese, è stata approvata dalla maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Modena civica, assente Europa verde – Verdi) con il voto contrario del Movimento 5 stelle. Gli altri gruppi di opposizione presenti (Lega Modena, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Alternativa popolare, Gruppo Indipendente per Modena, Modena sociale Indipendenza!) sono usciti dall’aula per protesta per la mancata discussione di una mozione sui “pagamenti relativi al servizio di elettricità” che, in quanto atto d’indirizzo, a parere della presidenza del Consiglio comunale, non rientrava tra i provvedimenti urgenti e improrogabili che la normativa consente di affrontare dopo la convocazione dei comizi elettorali.
Nel corso del 2023, come era già avvenuto nel 2022, sono aumentate le entrate tributarie (più 10,3 milioni). Rispetto all’addizionale Irpef l’aumento è dovuto per 1,5 milioni alla crescita dei redditi imponibili e per 4 milioni alla nuova modalità di regolarizzazione in contabilità degli incassi. In aumento anche i ricavi di Imu e Tari, grazie al recupero degli arretrati, mentre l’imposta di soggiorno passa in un anno da 711 a 916 mila euro grazie alla crescita del turismo in città. In aumento anche il recupero dell’evasione.
Sono calati, invece, i trasferimenti, complessivamente di quasi 6 milioni di euro, con una riduzione del Fondo nazionale per l’accesso alle abitazioni in locazione, dei contributi dell’Azienda sanitaria per case protette e centri diurni, dei risarcimenti per eventi alluvionali.
Nel corso del 2023, con il nuovo mutuo stipulato con l’Istituto per il credito sportivo per un milione e 280 mila euro per la realizzazione della nuova tribuna dell’impianto sportivo Magotti a Marzaglia, è leggermente cresciuto l’indebitamento dell’ente salito a 14 milioni e 459 mila euro rispetto 13 milioni e 952 mila euro del 2022: 78,69 euro per ogni cittadino di Modena.
In crescita anche l’importo dei Fondi crediti dubbia esigibilità con un differenziale, tra l’importo minimo (70,6 milioni) e quello effettivo (80,5) che sfiora i 10 milioni rispetto ai 6,8 del 2022.
Una parte significativa dei Fondi crediti di dubbia esigibilità è quella dei proventi per le sanzioni dal Codice della strada che nel 2023 sono calati passando da 24 milioni e 285 mila euro a 21 milioni e 153 mila euro. Il Fondo è quantificato in 11,5 milioni.
È migliorato nel 2023 l’indice di tempestività dei pagamenti dei fornitori del Comune di Modena (la media ponderata dei giorni di ritardo rispetto alla scadenza) che è passato da meno 12,08 a meno 18,79. Il dato negativo significa che il pagamento avviene mediamente circa 19 giorni prima della scadenza.