Da sinistra Direttore AIPo Gianluca Zanichelli, Presidente AIPo Ass.re Gianpaolo Bottacin, Dirigente AIPo Massimo Valente

Grazie alle condizioni meteorologiche favorevoli della stagione in corso proseguono e vengono incrementate le squadre operative per l’esecuzione dei lavori di ampliamento e miglioramento della cassa di espansione sul Fiume Secchia al confine tra i territori modenese e reggiano. Si tratta di un’opera idraulica di fondamentale importanza per la sicurezza idraulica della pianura modenese, che con questi interventi potrà incrementare la sua efficacia in caso di piena del Secchia, a beneficio dei centri abitati, delle aziende agricole e delle imprese.

Ieri pomeriggio il Presidente del Comitato di Indirizzo AIPo, Gianpaolo Bottacin (Assessore regionale del Veneto al Clima, Protezione civile, Dissesto idrogeologico) ha effettuato un sopralluogo al cantiere della cassa, assieme al Direttore di AIPo, Gianluca Zanichelli a Dirigente Massimo Valente, ai tecnici dell’Agenzia e delle imprese impegnate nei lavori.

 

Miglioramento della cassa di espansione del Secchia: obiettivi  e stato di avanzamento dei lavori

Il progetto di adeguamento della Cassa di Espansione elaborato da AIPo è suddiviso  in tre lotti, più un quarto aggiuntivo a scopi irrigui. Gli obiettivi dell’intervento sono il recupero dei volumi di invaso, la modifica dei manufatti di regolazione delle casse e l’inserimento di paratoie regolabili, l’innalzamento ed il conseguente allargamento degli argini e la realizzazione di una ulteriore cassa laterale in aree del territorio di Comune di Rubiera. L’intervento della cassa è stato sottoposto a due procedure di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) ricevendo la condivisione di tutti i soggetti interessati (Enti locali, Parco del Secchia ecc.) Per aumentare il volume di invaso e realizzare l’ampliamento degli argini,  si rende necessario il prelievo del materiale terroso e quindi la rimozione della vegetazione cresciuta nel tempo in questi punti: tale operazione è accompagnata da  un notevole intervento di compensazione ambientale mediante un’ ampia ripiantumazione con un rapporto di 1:1,3 (1,3 ettari di nuove piantumazioni per ogni ettaro interessato a interventi sulla vegetazione), sia su aree demaniali che su altre acquisite mediante espropri, per un’estensione di oltre 30 ettari, di cui i primi 12 già eseguiti. E’ prevista inoltre la realizzazione di nuove zone umide. In totale, l’ampliamento delle zone protette è di quasi 200 ettari.

Nel dettaglio, il primo lotto dei lavori (importo di 30.000.000 milioni di euro)  consiste nell’ adeguamento delle opere di sbarramento e le modifiche strutturali sia per il manufatto principale che per quello di alimentazione della cassa laterale. Il progetto esecutivo è completato ed è in corso un aggiornamento conseguente alle prescrizioni della Direzione Generale Dighe del Ministero Infrastrutture e trasporti, pervenute nel febbraio 2025.

Il secondo lotto dei lavori riguarda l’adeguamento in quota e sagoma degli argini perimetrali: i lavori sono in corso e l’ ultimazione è prevista nella prima parte del 2026.

Questa parte è finanziata dal PNRR – NextGenerationEU (missione 2, componente c4, investimento 4.1) per un importo complessivo di 25.000.000.

Gli interventi prevedono la realizzazione di uno svaso delle aree a monte del manufatto di sbarramento e recupero del materiale per la realizzazione degli argini: per tali aree è stata necessaria la bonifica da ordigni bellici, in parte già completata e in parte in via di completamento. Sono inoltre avviati i lavori di rialzo e ringrosso delle arginature e quelli relativi alla diaframmatura di buona parte del perimetro delle arginature per il contrasto ai moti di filtrazione ad invaso pieno.

Per gli interventi è stato predisposto un piano di monitoraggio ambientale ante-operam e, successivamente è stato affidato il piano di monitoraggio in corso d’opera.

Il terzo lotto dei lavori (importo 8.000.000) consiste nella realizzazione nuovo comparto per l’accumulo delle acque di piena: il progetto esecutivo è già stato sviluppato e la gara d’appalto è prevista entro il primo semestre del 2026.

Infine, il quarto lotto, aggiuntivo e collegato al secondo per via dell’assegnazione di un finanziamento PNRR, particolarmente innovativo,  prevede l’ adeguamento della cassa anche ai fini dell’uso irriguo, consentendo di conservare e trasferire, in caso di scarsità idrica, fino a 1 milione di metri cubi di acqua destinati all’agricoltura, tramite i canali di bonifica del Consorzio dell’Emilia Centrale.  I lavori, per un importo totale di 2.000.000, sono stati appaltati e l’ ultimazione è prevista entro il giugno 2026.