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Nonostante prevalga la stabilità, oltre un quarto delle imprese parmensi delle costruzioni ha registrato un calo del lavoro nel primo trimestre 2025.

Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, infatti, il 67% delle aziende ha segnalato una situazione sostanzialmente immutata per la produzione, mentre il 27% denuncia situazioni di calo e solo il 6% parla di crescita.

Una situazione – evidenziata dalle analisi dell’Ufficio studi della Camera di Commercio dell’Emilia – sostanzialmente in linea con l’andamento regionale, anche se a Parma la percentuale di imprese che denuncia una flessione è di due punti superiore alla media emiliano-romagnola.

Più critica, peraltro, appare la situazione dell’artigianato, nel cui ambito le imprese che parlano di cali salgono al 42% e nessuna ha registrato aumenti.

Parlando di volume d’affari (fatturato), le variazioni percentuali rispetto al primo trimestre del 2024 evidenziano una crescita dell’1,1% (il valore medio regionale è in calo dello 0,2%), ma anche questo valore diventa negativo (-1,8%) se si parla di artigianato (-0,6% il valore medio regionale). La crescita si registra, in particolare, nelle imprese con 10 dipendenti e oltre (+4,9%), mentre le piccole accusano un calo del 3,4%.

Le previsioni relative all’andamento del volume d’affari nel secondo trimestre dell’anno ci dicono che il 69% delle imprese (71% nell’artigianato) ipotizza stabilità, il 27% (23% in artigianato) una crescita e il 4% (6% in artigianato) un calo. Nelle imprese con 10 dipendenti e oltre, nello specifico, si ipotizza stabilità per l’80% e aumento per il 20%. Nelle  imprese con 1-9 dipendenti il 56% ipotizza stabilità, il 35% sviluppo e il 9% diminuzione.

Relativamente all’orientamento circa l’evoluzione della propria attività nei dodici mesi successivi, il 61% delle imprese ha risposto di ipotizzare stabilità (artigianato 78%), il 34% sviluppo (13% per artigianato), il 2% un calo (3% per artigianato) e il 3%, addirittura, l’uscita dal mercato (6% per artigianato).