Alla luce di recenti episodi che hanno riguardato gli adolescenti, il Comando provinciale Carabinieri di Bologna, alla conclusione dell’anno scolastico, ha sperimentato e organizzato un ciclo di incontri con i giovani delle scuole secondarie di secondo grado sul tema del disagio minorile. Infatti, con il Servizio di Psicologia della Legione Carabinieri Emilia-Romagna è stato recentemente portato a termine un ciclo di incontri rivolti ai minori, coinvolgendo circa 500 ragazzi e ragazze tra i 14 e i 17 anni, nel Capoluogo Emiliano e Provincia.
Gli incontri, promossi nell’ambito delle attività di prevenzione e ascolto del disagio minorile, sono stati condotti dal Capitano Lavinia Filonzi, psicologa e psicoterapeuta, che ha guidato i momenti di confronto diretto con i ragazzi. Gli incontri non hanno avuto solo ed esclusivamente lo scopo di “spiegare” cosa sia il disagio giovanile, ma piuttosto di offrire ai ragazzi uno spazio sicuro e accogliente in cui potersi esprimere liberamente, condividere vissuti personali, porre domande, riflettere in gruppo. Nel corso degli incontri sono emerse numerose tematiche che rappresentano le forme più diffuse e sentite del disagio tra gli adolescenti: il senso di solitudine, la rabbia inespressa, i vissuti depressivi, la faticosa ricerca di figure adulte di riferimento, la paura per il futuro, le dinamiche legate al bullismo e al cyberbullismo, fino ad arrivare a temi delicatissimi come la violenza di genere e il femminicidio. I giovani hanno accolto con partecipazione attiva l’iniziativa, scegliendo di aprirsi in modo autentico, spesso anche toccante, instaurando un dialogo sincero con l’Arma dei Carabinieri. Attraverso riflessioni, racconti e domande si è creato un ponte umano e istituzionale tra i minorenni e i Carabinieri, con l’obiettivo di consolidare il messaggio che l’Arma è un punto di riferimento affidabile, vicino ai cittadini, presente anche — e soprattutto — nei momenti di difficoltà che molti adolescenti si trovano ad affrontare.
L’obiettivo è stato quello di costruire uno spazio di ascolto e dialogo in cui i ragazzi potessero sentirsi visti, accolti e accompagnati. La risposta ricevuta è stata profonda e sentita. Il Capitano Lavinia Filonzi ha spesso ribadito: “i giovani hanno molto da dire, e noi abbiamo il dovere di ascoltarli”. L’iniziativa rientra nell’impegno dell’Arma dei Carabinieri per la prevenzione, la tutela dei minori e il rafforzamento del legame tra istituzioni e comunità scolastiche, promuovendo una cultura della legalità che parta proprio dall’ascolto e dalla comprensione del mondo giovanile.
Considerata la positiva riuscita dell’iniziativa dell’Arma di Bologna, che ha trovato una grande partecipazione, anche emotiva, dei giovani coinvolti, anche con il prossimo anno scolastico si proseguirà con il progetto, restando a disposizione di tutti gli istituti scolastici che vi vorranno aderire.