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I nuovi contratti che le imprese della provincia di Parma prevedono di attivare nel mese di giugno risultano in crescita del 10,0% rispetto allo stesso mese del 2024, con un dato complessivo di 4.530 attivazioni (in aumento di ben 400 unità).

Salgono, seppur meno marcatamente, anche i dati relativi al trimestre giugno-agosto 2025, con previsioni di nuovi contratti per 13.320 unità rispetto alle 12.400 dello stesso trimestre 2024 (+7,4%).

I dati, elaborati dal sistema informativo Excelsior, gestito da Unioncamere, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con l’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio dell’Emilia, evidenziano, a proposito dei singoli settori, una crescita, a giugno, per l’industria (60 nuovi contratti in più su 1.710, anche se il saldo trimestrale si attesterà a -40 su 5.490 attivazioni). Invece, per i servizi ci si aspetta un +13,8% sia in giugno (2.810 nuovi contratti, con 240 in più rispetto allo stesso mese del 2024), che nel trimestre (7.830 in totale e 950 in più del periodo di confronto).

Bene anche le costruzioni, nelle quali si prevedono 360 nuove attivazioni contrattuali, ovvero 30 in più di quelle di giugno 2024 (+9,1%).

Alle già richiamate previsioni positive per i servizi, corrispondono variazioni in aumento in tutti i comparti: il commercio dovrebbe crescere del 22,0% a giugno (610 nuovi contratti e +110 rispetto allo stesso mese del 2024); i servizi di alloggio e ristorazione prevedono un +17,8% (530 attivazioni, con 80 in più rispetto allo scorso anno); nei servizi alla persona si prevedono  610 nuovi contratti, cioè 70 in più (+13,0%) rispetto al giugno 2024 e, infine, i servizi alle imprese con un +7,1% (1.050 nuove attivazioni invece delle 980 di giugno 2024).

Le imprese che prevedono di attivare nuovi contratti sono pari al 20,0% del totale e nel 22,0% dei casi le attivazioni previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 78,0% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita). Da notare il calo di quattro punti percentuali dei tempi indeterminati e degli apprendistati, rispetto a giugno dell’anno passato.

Una quota di nuove attivazioni pari, al 32,6%, interesserà giovani con meno di 30 anni che, in ambito dirigenziale e delle professioni con elevata specializzazione e competenza tecnica, sono particolarmente richiesti nei ruoli dei tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (46,7% dei contratti riservati per l’appunto agli under 30), come specialisti delle scienze gestionali, commerciali e bancarie (43,8%) ed infine come tecnici della distribuzione commerciale (35,0%).

Nell’ambito delle professioni impiegatizie, commerciali e dei servizi, tra i giovani più occupabili prevalgono gli addetti alla gestione amministrativa della logistica con il 60,0%, i professionisti qualificati nei servizi di sicurezza, vigilanza e custodia (51,8%) e gli esercenti e addetti nelle attività di ristorazione (48,3%).

Da ultimo, tra gli operai specializzati e conduttori d’impianti e macchine, si prevede che il 58,1% sarà appannaggio dei meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili. A seguire, con il 50,0%, gli operai specializzati installazione e manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche e i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (48,1%).

Giugno 2025 è ancora caratterizzato dal fenomeno dei candidati considerati introvabili da parte delle imprese parmensi, che dichiarano di avere difficoltà nel reperire i profili ricercati nel 48,3% dei casi, di cui il 31,1% per mancanza di candidati e il 13,9% per preparazione non del tutto adeguata degli stessi.

Tra i profili più difficili da inserire negli organici, nell’ambito dirigenziale e con elevata specializzazione tecnica segnaliamo gli specialisti in scienze matematiche, chimiche, fisiche e naturali, per i quali ci si aspetta una scopertura del 90,0%. Inoltre, le imprese ritengono che non riusciranno a reclutare risorse umane nell’80,0% dei casi, per quel che riguarda i tecnici della distribuzione commerciale e nel 76,8% per i tecnici della salute.

Nell’ambito degli impiegati e delle professioni commerciali e nei servizi, di difficile reperimento sono, soprattutto, i professionisti qualificati nei servizi personali (64,6%), gli addetti alla gestione economica, contabile e finanziaria (53,8%) e i professionisti qualificati nei servizi sanitari e sociali (51,0%).

Nel segmento degli operai con elevata qualificazione sotto i trenta anni, le difficoltà s’incontrano soprattutto nella ricerca di conduttori macchine movimento terra, sollevamento e maneggio materiali nell’87,3% dei casi. Seguono molto da vicino i giovani operai specializzati delle lavorazioni alimentari (86,2%) e gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (85,7%).