immagine d’archivio

Esiste un preciso sistema, chiamato NSG (Nuovo Sistema di Garanzia), che monitora l’indicatore “Allarme-Target” per i tempi di intervento del 118. Questo indicatore, parte dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), misura il tempo che intercorre tra il momento in cui viene ricevuta la chiamata di emergenza dal 118 e l’arrivo del primo mezzo di soccorso sul luogo dell’intervento per i soli codice rosso (perché dipendenti dal tempo di arrivo e gestione del paziente), valutandolo al 75esimo percentile, per ottenere un indicatore omogeneo e confrontabile sul territorio. Il tempo target per l’arrivo del mezzo di soccorso è fissato a 18 minuti a livello nazionale e in provincia di Modena si interviene nel 75% casi in meno di 15 minuti, cioè tre minuti sotto lo standard e su una media italiana di 19.

Se pure l’indicatore si applichi in chiave valutativa all’intera Regione, preme dunque sottolineare che la media dei tempi di risposta dei mezzi di Emergenza-Urgenza nella provincia di Modena – dal primo squillo della telefonata all’arrivo sul posto – è in linea con la media regionale e anche sotto la soglia richiesta dai Lea, i Livelli essenziali di assistenza (applicati sull’intera regione e ovunque nel nostro Paese), che indicano il criterio di riferimento per misurare gli interventi.

Quanto ai criteri di calcolo dei tempi diffusi in questi giorni, non corrispondenti a quelli inviati con apposita nota dalla Regione, si fa riferimento a una ipotesi di criteri dei primi anni novanta e in particolare a un allegato tecnico mai approvato nel nostro Paese.

L‘Ausl di Modena, come del resto tutta la Regione, lavora costantemente per rispondere in modo efficace agli attuali parametri e, al contempo, garantire un uso efficiente delle risorse, vale a dire collocare i professionisti dell’emergenza-urgenza dove servono davvero e modificare quei servizi dove le professionalità sanitarie non esprimono un valore aggiunto, tutto ciò sempre con attenzione alle differenti aree e alle peculiarità orogeografiche (la montagna e in generale le aree cosiddette interne).

A rassicurazione dei cittadini sul funzionamento degli interventi del 118, si precisa che i protocolli in vigore non prevedono ‘attese’ non necessarie, ma invece processi definiti in ogni dettaglio, di preallerta e di avvicinamento al mezzo avanzato, in caso di bisogno, azioni di stabilizzazione del paziente, percorsi di centralizzazione, oltre ovviamente alla sovrastima della gravità rilevata alla telefonata sempre per la maggior sicurezza dell’intervento.

Procedure istituite per garantire alle persone la miglior assistenza nei tempi adeguati ed il trasporto presso l’ospedale più adeguato alle cure.

Si ribadisce infine che l’indicatore nazionale in vigore è riconosciuto dalle società scientifiche come ottimale per garantire – e di conseguenza monitorare – l’efficacia e la tempestività dell’intervento e dunque garantire la sicurezza dei pazienti.

Quanto ai Cau, Centri di assistenza e urgenza, sono parte della rete di assistenza per gestire le urgenze non gravi (a bassa complessità) e l’Azienda USL di Modena non ha intenzione di interrompere questo tipo di risposta, che si riferisce a un bisogno importante della popolazione, maggioritario rispetto alle emergenze dipendenti dal tipo di intervento, che invece vanno gestite tramite la rete del 118 e dei Pronto soccorso. Ove necessario, per rispondere meglio ai bisogni della popolazione, i Cau si evolvono o vengono integrati da ambulatori a bassa complessità, gestiti da medici di medicina generale e aperti h12: è questo il caso, come spiegato alcuni giorni fa dall’Azienda con una nota stampa, delle aree appenniniche Fanano-Sestola-Montecreto e Pievepelago-Riolunato-Fiumalbo dove saranno aperti due ambulatori a bassa complessità.

Questo servizio come altre soluzioni organizzative nell’area dell’Appennino sono state condivise e concertate dall’Azienda con tutte le amministrazioni locali e le associazioni di volontariato, in ottica di collaborazione indispensabile per rispondere in modo più appropriato e tempestivo ad un unico obiettivo: la salute delle persone.