Nel 2024 nella intera città metropolitana di Bologna sono avvenuti 3.900 incidenti stradali con infortunati, 169 in meno rispetto a quelli rilevati nel 2023 (-4,2%). Sono 48 le persone decedute (29 in meno, che corrispondono a una diminuzione del 37,7%) e 5.151 quelle ferite (234 in meno, pari a un calo del 4,3%).

Le tendenze positive sono decisamente più marcate nel Comune di Bologna, che contribuisce così in modo importante al risultato metropolitano: nel 2024 rispetto al 2023, infatti, nel capoluogo gli incidenti si sono ridotti del 9,8% (212 in meno), le persone decedute del 47,6% (10 in meno) e quelle ferite del 10,7% (292 in meno). È quanto emerge dal report sugli incidenti stradali nei comuni della città metropolitana di Bologna, rilevati da tutte le Forze dell’ordine, pubblicato a cura dell’Ufficio statistica di Palazzo Malvezzi.

“Per la prima volta dopo anni, ci troviamo a commentare un dato sulla mortalità stradale che segna un cambiamento netto, non una semplice oscillazione statistica. I numeri dell’Osservatorio metropolitano sulla sicurezza stradale, che raccoglie in modo sistematico e completo tutti i verbali delle forze dell’ordine – e sono infatti gli stessi dati ufficiali ISTAT – ci consegnano un quadro chiaro: nel 2024, a Bologna, la mortalità e l’incidentalità grave sono calate in modo significativo. – commenta Simona Larghetti, consigliera metropolitana delegata alla Mobilità sostenibile – Questo è un risultato importante, che conferma quanto già emergeva dalle prime analisi provvisorie sull’efficacia della strategia Città 30. In particolare, la riduzione dei picchi di velocità si conferma come la misura più efficace tra quelle finora messe in campo. Per la prima volta vediamo un impatto concreto, profondo, su uno dei fenomeni più drammatici che colpiscono le nostre strade. È anche alla luce di questi dati che stiamo completando il Piano metropolitano per la sicurezza stradale: un piano che ci chiama a intervenire con urgenza sulle strade provinciali – che sono la stretta competenza del nostro ente – ma che sarà anche uno strumento per supportare i Comuni che vorranno adottare strategie di riduzione della velocità nei centri abitati. È infatti in ambito urbano che i dati del 2024 confermano da un lato che avviene il maggior numero sia di incidenti che di morti, e dall’altro lato che le misure di moderazione della velocità riescono a ridurli nettamente. La sfida della sicurezza stradale si gioca qui: sulla capacità di costruire spazi urbani più sicuri, a misura di tutte e tutti, e su politiche che mettano al centro la vita delle persone”.

 

Quando avvengono gli incidenti

Nella città metropolitana, nel 2024, mercoledì (642) e giovedì (594) sono i giorni in cui è più rilevante il numero di incidenti, mentre gli intervalli orari tra le 17 e le 18 e nell’intorno delle 8 sono i più critici in termini di rischio di incorrere in incidente stradale. Nel fine settimana si registrano meno incidenti, e la loro distribuzione oraria è distribuita su una fascia più estesa, compresa tra le 10 del mattino e le 19 del pomeriggio, anche se nelle prime ore del mattino proporzionalmente il loro numero aumenta rispetto a quanto si registra negli altri giorni della settimana. Nel mese di ottobre si verificano il maggior numero di incidenti (376), mentre in luglio il maggior numero di decessi (8). Agosto si conferma il mese con minore incidentalità.

 

Dove avvengono gli incidenti

Il 70% degli incidenti si verifica in un contesto urbano, il 20% in extra-urbano, il 10% su autostrada e tangenziale. Anche la mortalità avviene maggiormente in ambito urbano, ma le proporzioni sono diverse, infatti a fronte dei 48 decessi complessivi, se ne verificano il 40% nell’urbano ed il 37% in extraurbano. La maggior parte degli incidenti avviene percorrendo rettilinei (51%), che causano il 47,9% dei 48 decessi; seguono con maggior numerosità i 13 decessi avvenuti in curva e i 5 su incrocio.

Tra le strade dove è stato rilevato almeno un incidente con infortunati, le statali Porrettana e via Emilia continuano a essere quelle con il maggior numero di sinistri, rispettivamente 83 e 62, in parte spiegabili con la loro rilevante estensione chilometrica.

 

I comuni

Nel capoluogo si concentrano più della metà degli incidenti (1.946) e 11 decessi, in diminuzione rispetto al 2023 (erano 21). Escludendo gli incidenti avvenuti su autostrada e tangenziale, con una componente d’incidentalità parzialmente esogena al territorio comunale (traffico di attraversamento), il tasso di incidentalità della città metropolitana evidenzia che ogni 1.000 abitanti ci sono 3,8 incidenti, e i comuni dove tale tasso è più elevato sono, in ordine decrescente, Bentivoglio (7,8), Bologna (4,7), Argelato (4,3). Bentivoglio e Argelato sono interessati dal particolare traffico indotto dal Centergross.

 

Utenti deboli

Sono pedoni, ciclisti, ciclomotoristi e motociclisti, comprendono il 54,2% dei decessi e la categoria più rappresentata nel 2024 è quella dei motociclisti, con 16 decessi, mentre tra i pedoni i decessi sono 4, di cui 3 con un’età superiore agli 80 anni. Anche tra le diverse categorie di ciclisti si osservano 4 decessi, tra cui un deceduto su monopattino.

 

Quali veicoli e utenti fanno incidenti

L’analisi della lesività degli incidenti rispetto al mezzo utilizzato mostra per il 2024 un decremento rispetto al 2023 per tutte le categorie di utenti, a eccezione dei conducenti di motocicli, ciclomotori e camion; anche la mortalità aumenta solo per tali utenti. Dei 7.112 veicoli che incorrono in incidente stradale, 4.245 sono auto, a cui seguono 1.055 motocicli e 733 bici, comprensive dei 111 monopattini e 86 bici elettriche, con 676 feriti, 202 dei quali hanno un’età compresa tra i 20 ed i 39 anni. Analizzando i feriti per classe ventennale di età, l’intervallo tra i 20 ed i 39 anni è quello più coinvolto in entrambi i generi, mentre soffermandoci sui deceduti, sono 10 i deceduti con età superiore ai 75 anni, 11 decessi nella classe ventennale precedente. Osservando il genere dei feriti, sono di sesso maschile il 63,5% dei feriti ed il 79,2% dei morti; tra i conducenti, solo la tipologia “pedoni” vede la prevalenza di feriti e deceduti nel genere femminile.

 

Come avvengono gli incidenti

La tipologia di incidente più diffusa è lo scontro, frontale o fronto-laterale (1.859 casi, 27 vittime e 2.521 feriti), seguita dal tamponamento (747 casi, 3 decessi), la più pericolosa in termini di vittime, letta attraverso l’indicatore che rapporta i decessi agli incidenti per una particolare modalità di accadimento, è l’urto con ostacolo (223 incidenti e 7 decessi) e la fuoriuscita (289 incidenti e 9 decessi), con indice di mortalità pari a 3,1% (mediamente è pari a 1,2%).

 

Costo sociale degli incidenti

Il costo sociale sostenuto dalla collettività metropolitana a causa della morte o del ferimento delle persone in seguito a un incidente stradale è stato pari ad oltre 368 milioni di euro: per ogni residente metropolitano gli effetti dell’incidentalità sono quantificabili in circa 362 euro di costo sociale a testa.

Al link che segue è possibile scaricare il rapporto e visualizzare i progetti con i dati interattivi per tutti i comuni www.cittametropolitana.bo.it/statistica/Home/incidentalita_stradale_citta_metropolitana_comuni_2024

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Dati provvisori diffusi in base all’art. 11 (Utilizzo e diffusione) del Protocollo di intesa tra Istat, Ministero dell’Interno, Ministero della Difesa, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Unione delle Province d’Italia, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, per il coordinamento delle attività inerenti la rilevazione statistica sull’incidentalità stradale. Progetto MIStER – Regione Emilia-Romagna; la Città metropolitana di Bologna aderisce al progetto.