Saranno i carabinieri ad accertare il motivo per cui un uomo avrebbe colpito un suo conoscente con calci, pugni e mani al collo, aizzando il proprio cane di grossa taglia ad attaccarlo. La vittima, soccorsa dai sanitari e portata in ospedale per le cure del caso, è stata dimessa con una prognosi di 15 giorni. Le indagini svolte dai militari di Casalgrande, supportate dalle dichiarazioni testimoniali, permettevano di acquisire elementi di presunta responsabilità nei confronti di un 48enne.
L’origine dei fatti risale alla notte tra il 6 e il 7 giugno scorso, quando i Carabinieri della stazione di Casalgrande, su segnalazione pervenuta alla Centrale Operativa, sono intervenuti in via Radici, nella frazione di Veggia, dove era stata segnalata una violenta lite tra due persone. Giunti sul posto poco dopo la mezzanotte, i militari hanno trovato personale sanitario intento a prestare soccorso a un 27enne nordafricano, visibilmente ferito. Mentre il giovane veniva condotto in ospedale, le immediate attività di identificazione e raccolta delle prime testimonianze da parte di alcuni passanti che avevano assistito all’episodio, hanno permesso di avviare la ricostruzione dell’accaduto. Successivamente la vittima ha formalizzato denuncia presso la stazione dei carabinieri di Casalgrande. Secondo quanto emerso e poi confermato dalla vittima in sede di denuncia, l’episodio avrebbe avuto origine nella serata precedente, quando il 27enne e il 48enne connazionale, dopo aver trascorso del tempo insieme presso un bar del posto, si sarebbero spostati verso il parco “Il Gorgo” di via Magellano, nelle vicinanze di un’area di sgambamento per cani quando, per motivi ancora da chiarire, tra i due è scoppiato un violento alterco degenerato in una vera e propria aggressione fisica. Il 48enne avrebbe colpito il più giovane con calci, pugni e mani al collo, aizzando contemporaneamente anche il proprio cane. L’aggressione si sarebbe protratta lungo via Magellano fino a via Radici, dove la vittima è riuscita a chiedere aiuto ad alcuni passanti. Un testimone è anche riuscito a filmare parte dell’accaduto, consegnando il video ai militari. I risvolti investigativi, supportati dalle concordi dichiarazioni testimoniali e dal video, permettevano di acquisire elementi di presunta responsabilità nei confronti del 48enne, in ordine al reato di lesioni personali aggravate per la cui ipotesi delittuosa veniva denunciato.
Il procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine di consentire le valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.