Il periodo estivo non allenta i controlli  sul territorio dell’Ispettorato del lavoro area metropolitana di Bologna, che dedica senza sosta il proprio personale ispettivo ad operazioni di contrasto alle irregolarità nel mondo del lavoro, nelle ore diurne, serali e notturne

Nei due ultimi fine settimana, in attuazione della campagna disposta dall’Ispettorato nazionale e denominata “contrasto al sommerso-estate sicura”, sono stati effettuati accertamenti ispettivi su numerose attività economiche operanti in città ed in Provincia nel settore della ristorazione, pizzerie, bar.  All’esito di tali operazioni quattro aziende sono risultate irregolari sotto l’aspetto lavoristico e della  normativa a tutela della salute e sicurezza su luoghi di lavoro. In particolare, è stata accertata la presenza di ben nove lavoratori al nero, occupati senza contratto in totale carenza assicurativa e previdenziale, oltre che privi di ogni informazione e formazione in materia di prevenzione dei rischi di infortunio sul lavoro: lavoratori in parte italiani  ed in parte cittadini  provenienti dai paesi asiatici. In una delle aziende, peraltro, risultavano occupati al nero tutti e tre i lavoratori in forza, addetti alla ristorazione. Come noto, l’occupazione in assenza di regolare contratto lascia i lavoratori non solo privi della giusta tutela contributiva ed assicurativa, ma espone gli stessi anche in maniera più significativa ai rischi di infortuni sul lavoro, in quanto privi della formazione occorrente anche per il corretto uso delle attrezzature di lavoro.

Diverse le violazioni riscontrate anche in ordine al rispetto della normativa a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. In particolare, è stata  accertata la mancanza di informazione e formazione per tutti i lavoratori irregolari.

Per tre delle aziende ispezionate il personale ispettivo ha disposto anche la sospensione dell’attività imprenditoriale, in quanto  risultavano occupare nella unità operativa un numero di  lavoratori al nero in misura superiore al 10% del personale complessivamente impiegato. Tali aziende potranno  riaprire la propria attività solo dopo che avranno  provveduto a regolarizzare i lavoratori al nero con un regolare contratto di lavoro e ad assicurare agli stessi ogni tutela in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Numerosi i controlli operati in questi giorni dall’ispettorato Area Metropolitana di Bologna anche nel settore dei cantieri edili, i quali risultano essere tra le unità operative maggiormente a rischio per la salute e sicurezza dei lavoratori. Eclatante quanto accertato in un grosso cantiere, presso il quale eseguivano la propria opera  simultaneamente 11 operatori tra aziende e lavoratori autonomi, sei delle quali sono risultate operare  abusivamente in quanto prive della c.d. patente crediti.

In proposito, l’art. 27 del D.lgs. n. 81/2008, introducendo la c.d. patente a crediti, finalizzata a limitare gli infortuni sul lavoro, ha disposto che nei cantieri edili possano operare solo imprese adeguatamente qualificate, che abbiano i requisiti per conseguire la detta patente. Ai  fini del rilascio della patente, infatti, non basta che la  l’impresa sia regolarmente iscritta  alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, ma occorre anche che risulti  particolarmente virtuosa, sia sotto il profilo lavoristico, contributivo e fiscale, in quanto in possesso di Documento unico di regolarità contributiva in corso di validità e di Certificazione di regolarità fiscale, sia  sotto l’aspetto dell’osservanza delle norme a tutela della salute e sicurezza sul lavoro, in quanto abbia adempiuto a tutti gli obblighi formativi previsti dal D.lgs. n. 81/2008, si sia dotata di Documento di valutazione dei rischi ed abbia provveduto alla designazione del Responsabile del servizio di prevenzione e protezione.

A fronte della riscontrata assenza di  titolo abilitativo per operare in cantiere, il personale ispettivo ha immediatamente disposto l’allontanamento dal luogo di lavoro di tutte e sei le aziende, alle quali saranno comminate le pesanti sanzioni amministrative che la legge prevede per chi opera nei cantieri edili senza essere in possesso dei descritti requisiti di qualificazione ed affidabilità professionale. Non solo, ma poiché la legge persegue la responsabilizzazione in materia anche dei soggetti che affidano a terzi lavori da eseguirsi nei cantieri, destinatari di severe sanzioni amministrative saranno anche i soggetti che hanno commissionato i lavori alle citate imprese, in quanto la nuova normativa fa obbligo a chiunque intenda affidare ad una impresa o lavoratore autonomo opere o servizi da eseguirsi in un cantiere temporaneo o mobili, di procedervi solo dopo aver verificato che il soggetto affidatario abbia titolo ad operare in  cantiere edile in quanto munito della cd. patente a crediti.

Le operazione sono state eseguite nell’ambito dei controlli finalizzati a reprimere i fenomeni dello sfruttamento del lavoro e di quello sommerso nonché ad assicurare il rispetto della normativa a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro. Controlli che proseguiranno anche nelle prossime settimane, su tutto il territorio della provincia felsinea

Circa la vigilanza finalizzata a prevenire il “rischio calore”, sono stati realizzati specifici accertamenti nella prima settimana di luglio con riferimento all’ attività dei reider. A tal fine il personale ispettivo verifica se il documento di valutazione  dei rischi contempli e disciplini le misure di prevenzione del “rischio microclima”,  con la descrizione dettagliata delle opportune misure compensative. Quindi, l’ispettore verifica se nella unità produttiva tali misure vengano effettivamente applicate. Si procede altresì a controllare, sulla base dell’ordinanza regionale Emilia Romagna, se nelle giornate risultanti a rischio calore, per effetto di temperatura (superiore a 35°) e tasso di umidità  risultanti dalla tabella nazionale  “Euroclima”,  le aziende abbiano provveduto, nei settori “agricoltura”, “edilizia” e “piazzali di logistica”, ad interrompere le attività con esposizione prolungata all’esterno. Dopo gli accertamenti capillari e gli interventi sanzionatori posti in essere nel corso del 2024, non sono risultate significative violazioni nel 2025, anche perché sull’argomento è stata fatta tantissima attività di informazione e prevenzione sia da parte degli Organi di vigilanza, quali Ispettorato del lavoro ed Asl, sia da tutti gli altri attori istituzionali, quali Enti locali ed Organizzazioni sindacali, sia ad opera degli Organi di informazione. Per l’anno 2025 l’ispettorato nazionale del lavoro non ha disposto, come per lo scorso anno, una specifica campagna di “vigilanza straordinaria sul rischio calore”, considerato che la vigilanza su tale specifico aspetto rientra ormai nell’ordinaria attività di  controllo ispettivo,  accompagnando ritualmente ogni operazione di vigilanza.