Una scia di furti di scooter elettrici, che da qualche tempo colpiva una società di noleggio bolognese, ha trovato una prima, decisiva svolta nella serata di martedì 26 agosto.

Un’operazione mirata della Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale per l’Emilia-Romagna ha portato all’arresto di un giovane di 18 anni residente in città, ritenuto responsabile di almeno uno dei colpi. Le indagini, però, hanno consentito di scoprire molto di più.

Tutto ha inizio con la denuncia presentata dall’azienda bolognese, esasperata per i continui furti dei suoi motoveicoli elettrici, noleggiati con il sistema di sharing (ossia con l’attivazione tramite abbonamento ad una piattaforma multimediale accessibile via smartphone).

Gli inquirenti hanno immediatamente predisposto un servizio di osservazione, sfruttando il sistema di tracciamento satellitare installato sugli scooter.  La svolta è arrivata intorno alle 20:00 di martedì, quando l’applicazione ha segnalato il furto e la posizione in tempo reale di un motorino della società. Gli agenti si sono precipitati sul posto, bloccando il giovane ladro a bordo del veicolo rubato.

Secondo quanto ricostruito, il giovane era riuscito a bypassare i sistemi di sicurezza manomettendo l’impianto elettrico dello scooter per avviarlo. La posizione del 18enne, già noto alle forze dell’ordine per precedenti specifici, si è aggravata rapidamente: la perquisizione personale ha permesso di rinvenire un involucro con 5,09 grammi di hashish. Inoltre, all’interno della sua abitazione sono state trovate 14 banconote da 20 euro palesemente false e una replica perfetta delle pistole in uso alle Forze di Polizia, resa particolarmente minacciosa dall’assenza del tappo rosso di sicurezza obbligatorio per legge. Dinanzi l’abitazione dell’arrestato, la Polizia ha trovato un secondo scooter anch’esso risultato rubato alla stessa società.

Al termine delle formalità, il Pubblico Ministero di turno ha convalidato l’arresto e, data l’evidenza delle prove, ha disposto il processo per rito direttissimo, al termine del quale ha disposto l’obbligo di firma presso le Forze di Polizia.

Si precisa che quella finora formulata nei confronti del soggetto arrestato è un’ipotesi accusatoria ancora al vaglio delle competenti Autorità Giudiziarie e che il procedimento è in fase di indagine preliminare, essendo la responsabilità penale provata solo con sentenza di condanna passata in giudicato.