A fine giugno 2025, in provincia di Parma, sono risultati in calo dell’1,1% i prestiti erogati dal sistema di credito rispetto alla stessa data del 2024; gli impieghi bancari sono così scesi al di sotto dei 14,0 miliardi di euro.

Tuttavia, questo dato percentuale appare in netto miglioramento rispetto a quelli dei trimestri precedenti, nei quali (sempre a confronto su base annua) il segno negativo ha sempre oltrepassato il 3,0%.

I dati rilasciati dalla Banca d’Italia e analizzati dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio dell’Emilia evidenziano un segno negativo a giugno di quest’anno, soprattutto per le imprese, con un -3,5% che è il risultato di flessioni ben marcate per le aziende medio-grandi (-3,8%) e di cali più contenuti (-2,0%) per quelle di piccole dimensioni.

Con 8,3 miliardi di prestiti ricevuti, il sistema imprenditoriale ha comunque assorbito la quota prevalente (59,6%, con oltre quattro quinti destinati a imprese medio-grandi) degli impieghi bancari.

Ammontano, invece, a 5,1 miliardi i crediti erogati alle famiglie consumatrici (+3,6% rispetto al 2024), verso le quali si è indirizzato il 36,8% degli impieghi, con le quote restanti destinate alle società finanziarie e assicurative, che hanno subito un forte calo (-23,5%), ed alle amministrazioni pubbliche, che hanno visto crescere i prestiti a loro accordati dell’1,1%.

Guardando al sistema produttivo, gli andamenti appaiono sensibilmente differenziati. Il comparto manifatturiero, ad esempio, si attesta su un ricorso al credito che nel primo semestre del 2025 è risultato in deciso calo (-8,1%) rispetto al giugno 2024, assorbendo circa 3,9 miliardi. Un calo di poco inferiore (-7,3%) ha poi riguardato il settore delle costruzioni, con impieghi che si sono attestati di poco al di sotto di 1,2 miliardi.

I servizi, invece, sono risultati in controtendenza, registrando un aumento del 3,4% che ha portato il valore del credito concesso dalle banche a quasi 2,6 miliardi.

Per quanto riguarda il tasso di deterioramento del credito si registra, in dodici mesi, un sensibile peggioramento, con il passaggio dallo 0,7% al 5,0%, in gran parte addebitabile al comparto delle costruzioni, in cui il tasso di deterioramento si è attestato al 32,8% rispetto allo 0,3% del giugno 2024.

Imprese e famiglie parmensi, intanto, aumentano la consistenza dei risparmi, che si sono complessivamente attestati a 30,6 miliardi, con quasi 600 milioni di euro in più rispetto al giugno 2024.

Il sensibile calo dei depositi (-4,0%, con un -2,5% per i conti correnti, nonostante questi ultimi siano aumentati del 3,3% per le famiglie) è stato infatti compensato dalla forte crescita dei titoli a custodia (+9,6%), saliti oltre i 14,3 miliardi.