A un anno dal centenario della morte, la figura di Giacomo Matteotti viene ricordata venerdì 5 settembre sul palcoscenico del Teatro di Kia a Marano sul Panaro, ore 21:00, insieme a quella della moglie Velia Titta, poetessa e letterata. La loro intima e profonda storia d’amore raccontata da David Riondino, Michele Eburnea e Gaja Masciale attraverso le bellissime lettere che i due si scambiarono in anni difficili per lo stato italiano.

Le centinaia di lettere che i due amanti Giacomo Matteotti e Velia Titta, poi marito e moglie, si sono scambiati dal 1912 al 1924 permettono di ricostruire un rapporto affettivo che fu di straordinaria importanza. Ne nasce una vera e propria cronaca che illumina non solo la vita tormentata di una famiglia borghese ma anche aspetti dell’animo del deputato, nonostante Velia non avesse le sue passioni politiche e sia vissuta sempre lontana dagli ambienti del socialismo militante. Gli spiragli che, nel dialogo intimo con Velia, Giacomo apre sulla vita parlamentare, i giudizi su uomini e avvenimenti, gli stessi silenzi, ci restituiscono una personalità più sfumata e tormentata. Fu così anche quando arrivò il fascismo. Giaki, come lo chiamava affettuosamente Velia, ne divenne un bersaglio e la vita di questa coppia felice precipitò in una lotta senza sosta che il libro segue da un’angolazione particolare. Ucciso in seguito alla denuncia che aveva fatto dei brogli commessi dai fascisti durante le elezioni del 1924, Giacomo lascia Velia vedova, con tre figli, assediata dal regime, destinata a sfiorire dopo la morte dell’amato, ormai divenuto il proprio “idolo”.

 

Sabato 6 settembre al Santuario della Beata Vergine del Castello di Fiorano Modenese, ore 17:30, una riflessione sul rapporto intimo che accomuna parola e sacro, poesia e preghiera, partendo dalle parole che Papa Francesco ha rivolo in una personale lettera ai poeti, un anno prima di morire. Dialogano Roberto Galaverni e Gianfranco Lauretano, esperto di poesia religiosa, introdotti da Don Roberto Montecchi. Letture di Claudio Calafiore. Accompagnano con la loro musica Eleonora Perolini (arpa) e Annamaria Turicchi (soprano).

Pubblicata nel libro “Versi a Dio. Antologia della poesia religiosa” (Crocetti editore), a cura di Davide Brullo, Antonio Spadaro e Nicola Crocetti, la Lettera ai poeti di Papa Francesco è un discorso che il Pontefice ha pronunciato il 27 maggio 2023, in cui ha riconosciuto il ruolo speciale dei poeti nella società e li ha incoraggiati a continuare a usare la loro arte per esplorare il mistero della vita e promuovere la fraternità universale. Papa Francesco definisce la poesia come uno strumento per trasformare la società, per riconciliare l’umanità con se stessa, con Dio e con il mondo. I poeti dunque sono come “sentinelle del mistero” e “coscienza critica della società”: sono in grado infatti di guardare le cose in profondità, di svelare ciò che è nascosto, di criticare l’ovvietà, di dare voce ai poveri, di farsi interpreti del loro grido silenzioso attraverso la loro parola poetica.

In caso di maltempo, l’evento si svolgerà nella Chiesa Parrocchiale di San Giovanni

 

Per maggiori informazioni e dettagli sul programma, www.poesiafestival.it