Alberto Zanni, presidente nazionale di Confabitare, associazione dei proprietari immobiliari, replica con fermezza alle dichiarazioni del Sindaco di Bologna e dell’assessore Laudani, in merito all’introduzione di nuove limitazioni agli affitti brevi attraverso una variante urbanistica volta a individuare zone sature e imporre vincoli sui metri quadrati. Una scelta che Zanni definisce “incostituzionale, inefficace e penalizzante per i proprietari immobiliari, i quali fino a oggi hanno contribuito in modo determinante a sostenere l’economia cittadina”.

“Non è limitando i metri quadrati che si invogliano i proprietari ad affittare a famiglie, studenti o lavoratori – sottolinea Zanni – gli alberghi da soli non bastano a coprire la domanda turistica: chi sceglie un appartamento cerca libertà, flessibilità e prezzi più accessibili. Penalizzare gli affitti brevi significa ridurre l’attrattività della città ed escludere intere fasce di visitatori. In questo modo si colpisce senza costruire alternative, si mette un freno a chi ha migliorato Bologna offrendo ospitalità ai turisti che hanno speso nei ristoranti e nei negozi, sostenendo direttamente la vitalità economica della città”.

Il nodo, sottolinea Confabitare, non è soltanto la norma in sé, ma anche il metodo. L’associazione conosce nel dettaglio il mercato immobiliare e le esigenze di chi investe sul territorio, eppure non viene coinvolta. “Ancora una volta – osserva Zanni – si decide senza consultare chi può offrire competenza ed esperienza. Chiediamo un confronto serio, perché non si può immaginare di governare il futuro abitativo di Bologna imponendo regole calate dall’alto senza costruire strumenti adeguati assieme a chi se ne occupa”.

La proposta di Confabitare va in direzione opposta: “Per rafforzare il mercato della locazione servono incentivi fiscali, garanzie sui contratti e procedure più snelle per liberare un appartamento in caso di morosità. Non divieti – sottolinea Zanni – ma strumenti che diano fiducia ai proprietari. Se si vuole rimettere sul mercato gli immobili sfitti bisogna collaborare con i proprietari, che oggi non si sentono tutelati e spesso preferiscono lasciare gli appartamenti vuoti pur di non incorrere in serie problematiche”.

“La città è a un bivio – conclude Zanni – si rischia di bloccare il mercato con divieti che non risolvono i problemi e finiscono per creare nuove rigidità. I proprietari immobiliari non sono la causa, ma vanno riconosciuti come parte della soluzione, perché penalizzarli vuol dire indebolire Bologna”.

“Un tavolo di concertazione con le associazioni di categoria”, la richiesta di Confesercenti Bologna al Sindaco Lepore

“No ai divieti, Sì ad una regolamentazione concertata in un tavolo di confronto con le associazioni di categoria e gli operatori del settore”. È quanto chiedono le imprese aderenti ad Aigo (Associazione italiana gestori ospitalità e ricettività diffusa) di Confesercenti Bologna che affittano i propri alloggi ad uso turistico.

La richiesta arriva all’indomani dell’annuncio da parte di Matteo Lepore, Sindaco del Comune di Bologna, di voler regolamentare gli affitti per un uso temporaneo degli immobili in città.

“Gli affitti brevi – ricordano i vertici di Aigo Confesercenti Bologna – hanno contribuito non poco allo sviluppo turistico e alla creazione della Destinazione turistica che Bologna non aveva mai avuto”.

“È vero – condividono gli operatori di Aigo Confesercenti – che c’è bisogno di una regolamentazione del settore per dare una stabilità e una conferma a tutte le opportunità create sotto le Due Torri e che occorre limitare gli eccessi, inevitabili, che si sono creati negli ultimi anni. Ma senza divieti, senza diktat”.

Ed ecco la proposta delle imprese che a Bologna e provincia gestiscono bed & breakfast e alloggi turistici. “È ora di passare dagli annunci sulle pagine dei giornali al confronto vero e proprio con le associazioni di categoria. Per questo chiediamo che sia istituito quanto prima un tavolo di confronto tra le istituzioni pubbliche (e il Comune di Bologna, in particolare) a livello cittadino e metropolitano e i rappresentanti dei nostri operatori, nella logica della promozione turistica di tutto il territorio bolognese”.

Gli operatori Aigo in chiusura precisano: “Non esiste l’overtourism sotto i portici di Bologna. Ci interessa contribuire a consolidare ed elevare la qualità dell’accoglienza e dei servizi pubblici a disposizione dei turisti”.