Nei giorni scorsi, il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Modena e il Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Bologna, su delega della Procura Generale felsinea, hanno notificato un ordine di esecuzione pena a C.S., 45enne, condannato in via definitiva dalla Cassazione in esito al processo “Perseverance” a 8 anni e 4 mesi di reclusione.

C.S. è stato ritenuto colpevole dei reati di associazione di tipo mafioso – per aver fatto parte, con un ruolo di direzione e promotore, del sodalizio ‘ndranghetistico emiliano, recentemente riconosciuto dalle sentenze Aemilia e Grimilde e storicamente collegato alla cosca Grande Aracri di Cutro – nonché di trasferimento fraudolento di valori, aggravato dall’agevolazione mafiosa.

La figura di C.S., che al momento dell’arresto si trovava sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza, era già emersa nell’operazione “Aemilia”, nel cui ambito sono stati condannati due fratelli dell’uomo. Proprio con gli arresti di quest’ultimi, C.S. aveva assunto la reggenza del sodalizio, occupandosi, in particolare, della gestione del patrimonio illecitamente accumulato, degli investimenti e delle attività imprenditoriali intestate a prestanome.