Ospedale di Reggio Emilia: grande alleanza sindacale contro il piano sostaUna grande alleanza di sei organizzazioni sindacali reggiane, più estesa del fronte che a livello nazionale ha ottenuto per il comparto il nuovo contratto collettivo sanità pubblica. Una grande alleanza che rappresenta la maggioranza del personale ospedaliero, nel nome del quale ha messo da parte le differenze e ora si muove compatta sul Comune di Reggio Emilia e sulla Direzione generale di Ausl per chiedere lo stop al piano sosta.

Il principio è chiarissimo: la sosta non funziona, mancano gli stalli per il personale nel quadrante ospedaliero sempre più congestionato e, davvero, non esiste che lavoratrici e lavoratori debbano pagare per un disservizio. Quindi ecco il carico da 90: sono richiesti non solo più stalli e la gratuità della sosta ma la necessità di un parcheggio interrato o multipiano, promesso nel 2013 e poi scomparso nella nebbia.

E’ tutto scritto nella lettera che Cisl Fp Emilia Centrale, Fials, Nursind  e con loro i sindacati dei medici Anaao Assomed, Fassid e Cisl Medici hanno inviato il 24 settembre al Sindaco Marco Massari e al Direttore generale Davide Fornaciari, segnalando non solo gravi criticità nel piano sosta, ma anche nel percorso di relazioni con i sindacati. Cisl Fp, all’incontro di fine luglio con Comune e Ausl, aveva avanzato numerose proposte migliorative. Proposte ribadite anche l’11 settembre. La risposta? Il nulla.Con Fials, Nursind, Anaao Assomed, Cisl Medici e Fassid il confronto non era mai partito.

 

IL 48% DEI SANITARI ABITA FUORI REGGIO

Ausl è l’unica azienda reggiana che muove quotidianamente 3.500 lavoratori con turni h24, sette su sette. Lo zenit del disagio si raggiunge quando si sovrappongono il turno del mattino che finisce e l’inizio del turno del pomeriggio, con il caos parcheggi tra le 12:30 e 15:00. I sindacati segnalano che la carenza di posti auto è resa ancora più pesante dall’aumento di personale e utenti presso il Santa Maria, prodotto dalla “centralizzazione di attività prima svolte negli ospedali periferici”.

Problema chiama problema: il 48% del personale risiede fuori città e non può contare sul trasporto extraurbano. Fatto che pesa doppio per chi fa un turno di pronta disponibilità diurna e notturna. L’80% del personale, inoltre, sono donne e dare loro una sosta efficace significherebbe aiutarle coi tempi di vita/lavoro e proteggerle, specie quando, nei turni di notte, sono costrette a parcheggiare lontano dall’ospedale.

 

“PIANO PARADOSSALE E INACCETTABILE”

“E’ paradossale e inaccettabile che i lavoratori dell’Ausl di Reggio Emilia, oltre a garantire ogni giorno i servizi essenziali alla cittadinanza, finanzino indirettamente il proprio datore di lavoro attraverso il pagamento degli abbonamenti per la sosta, riversando centinaia di migliaia di euro nelle casse dell’azienda”, scrivono i sindacati. Quindi la grande alleanza tira una riga netta: Comune e Ausl blocchino il nuovo piano sosta “fino a quando non ci verrà data l’opportunità di esporre le difficoltà e le proposte concrete che nascono dall’ascolto quotidiano dei dipendenti”.

 

IL PACCHETTO DI PROPOSTE

C’è “l’abbonamento gratuito” con incentivi di welfare aziendale per chi non utilizza l’auto per andare al lavoro. Lo smart working non è una moda ma un utile alleato, soprattutto per il personale amministrativo. Va riattivato il bike to work e, c’è la necessità di più box per le bici e più sicuri nell’area interna ospedaliera. Occorre tutelare chi smonta dal turno di notte, estendendo la gratuità della sosta, con una franchigia dalle 7:00 alle 8:00. Serve garantire la certezza del posto auto al personale del Santa Maria, anche con l’uso di sistemi di controllo nei parcheggi Repubblica e Spallanzani. I sei sindacati esigono, soprattutto, di “avviare e avere riscontro di uno studio di fattibilità per la realizzazione di parcheggi multipiano o interrato, con la chiara richiesta che i costi di ammortamento non ricadano sul personale dipendente”.

Una richiesta lunare? Niente affatto. Il super parcheggio era previsto in un accordo del 2013 tra Comune e Ausl, come ristoro per i posti auto che sarebbero scomparsi con la realizzazione del Core. Il Core ora c’è, sta arrivando il Mire ma dei parcheggi non c’è traccia.