
Oggi pomeriggio, lunedì 24 novembre, al Policlinico di Modena, si è tenuto un momento simbolico ma intenso di confronto e sensibilizzazione alla vigilia della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne in programma a livello mondiale per domani, 25 novembre. All’iniziativa hanno preso parte il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena Luca Baldino, insieme al Direttore Sanitario Silvio Di Tella, al Direttore Amministrativo Cosimo Palazzo e alla Direttrice Socio-Assistenziale Annarita Garzia. Presenti anche la vicesindaca di Modena Francesca Maletti e Paola Reggiani Gelmini, vicepresidente della Fondazione Marco Biagi.
L’evento ha offerto l’occasione per presentare l’impegno dell’Azienda nella prevenzione della violenza e delle molestie nei luoghi di lavoro, considerata una responsabilità fondamentale per la tutela delle lavoratrici e per la costruzione di un ambiente professionale equo, sereno e inclusivo. L’AOU sta sviluppando un percorso organico volto a promuovere uno sguardo nuovo sugli ambienti lavorativi e sulle relazioni professionali che li caratterizzano, riconoscendo la ricchezza delle reti formali e informali, la complessità dei rapporti e l’importanza di garantire condizioni che favoriscano il benessere delle donne che operano negli ospedali modenesi.
La formazione rappresenta uno dei primi strumenti messi in campo. L’Azienda, in collaborazione con UNIMORE e nell’ambito del gruppo regionale impegnato nello sviluppo dei percorsi formativi rivolti agli operatori sanitari, sta lavorando alla costruzione di programmi che permettano di riconoscere, prevenire e affrontare discriminazioni e molestie indipendentemente dal ruolo ricoperto. Parallelamente, si sta rafforzando la tutela attraverso l’adozione del nuovo Codice di Condotta, che definisce con chiarezza gli standard comportamentali attesi e le procedure per segnalare eventuali episodi, garantendo canali sicuri, riservati e anonimi. Con l’introduzione della figura del consigliere di fiducia, le lavoratrici potranno contare su un supporto autorevole e indipendente, in grado di accompagnarle nel percorso di segnalazione e protezione.
A questo impegno si affianca un sistema di monitoraggio continuo che prevede indagini periodiche, audit interni e raccolta di feedback strutturati, strumenti necessari per valutare l’efficacia delle politiche adottate e individuare nuove aree di intervento. La prevenzione, infatti, può consolidarsi solo attraverso un’osservazione costante e condivisa delle dinamiche interne, capace di cogliere segnali e evoluzioni utili a migliorare gli strumenti di tutela.
Nel corso dell’iniziativa è stata inaugurata nell’atrio del Policlinico la mostra “Donne e lavoro: che impresa!” dell’artista Stefania Spanò, in arte Anarkikka, realizzata nell’ambito del progetto “CapacitAzione e AspirAzioni. In rete per l’effettiva libertà delle donne”, promosso dalla Fondazione Marco Biagi dell’Università di Modena e Reggio Emilia insieme all’Associazione Casa delle Donne contro la Violenza OdV di Modena e a VivereDonna APS di Carpi, con il contributo della Regione Emilia-Romagna. La mostra raccoglie una serie di vignette nate da una ricerca-azione dedicata al rapporto tra donne, lavoro e libertà, che affrontano temi come l’effettività dei diritti, gli squilibri di potere, le discriminazioni e le molestie. Ogni tavola invita a riflettere sulla necessità di trasformare il lavoro in uno spazio di dignità, riconoscimento e libertà, ricordando che l’equità richiede un impegno condiviso a livello individuale, istituzionale e organizzativo. La mostra si estende anche nei vicini locali del Centro Servizi della Facoltà di Medicina e Chirurgia di UNIMORE.
La voce dei protagonisti
Ingegner Luca Baldino, Direttore Generale AOU Modena
«La tutela della dignità e dell’integrità della persona è un valore fondante della nostra azienda e un principio imprescindibile del servizio pubblico. Contrastare ogni forma di molestia e violenza, dentro e fuori i luoghi di lavoro, significa promuovere una cultura del rispetto che va oltre gli obblighi normativi: è una responsabilità morale che coinvolge ciascuno di noi. Con i progetti e le iniziative attivate contro le molestie e le discriminazioni di genere, la nostra azienda intende creare un ambiente sicuro, accogliente e paritario, dove il benessere delle persone sia una priorità reale. L’ascolto, la prevenzione e la formazione continua sono strumenti essenziali per costruire una comunità professionale che riconosca e valorizzi le differenze come una risorsa.
Investire in queste azioni significa anche migliorare la qualità dei servizi sanitari che offriamo quotidianamente ai cittadini: un contesto lavorativo sereno e rispettoso si riflette inevitabilmente sulla cura e sull’attenzione verso chi si affida a noi».
Dottoressa Paola Reggiani Gelmini, vicepresidente della Fondazione Marco Biagi
«La Fondazione Marco Biagi è da molti anni impegnata, in particolare attraverso l’Osservatorio Equità di genere, sui temi delle diseguaglianze di genere attraverso attività di ricerca e di formazione per diffondere competenze volte a rendere più efficaci le pratiche di equità di genere e fornire strumenti realmente in grado di produrre un cambiamento. A partire dall’esperienza maturata su questi temi, nell’ambito del progetto “CapacitAzione e Aspirazioni. In rete per l’effettiva libertà delle donne”, oltre alla mostra “Donne e Lavoro: Che Impresa!”, è stato promosso un corso di formazione per organizzazioni pubbliche e private sui temi della Diversity, Equity and Inclusion, un ciclo di seminari online sulle trasformazioni del mondo del lavoro e, a breve, verrà pubblicato un “Abbecedario” per le organizzazioni inclusive. Vista la complessità dei temi la sfida è di affrontarli in modo integrato e interdisciplinare».
Dottoressa Loretta Casolari, Direttrice Sorveglianza Sanitaria AOU Modena
«La nostra Azienda, insieme alle Aziende sanitarie della Regione Emilia-Romagna, aderisce alla rete internazionale “Health Promoting Hospital (HPH)” ovvero “Ospedali che promuovono salute”, rete che realizza e coordina le iniziative in tema di salute e benessere in sanità e che ha inserito negli obiettivi prioritari il contrasto alle violenze, alle molestie e alle discriminazioni di genere sul posto di lavoro.
La realizzazione della mostra all’interno di spazi ospedalieri, spazi dedicati alla cura, nasce con l’obiettivo di accendere i riflettori su queste tematiche che riguardano direttamente lo “star bene” al lavoro delle nostre professioniste.
La mostra è un invito a chiunque creda nell’uguaglianza delle opportunità e mette in campo le azioni necessarie a riconoscere gli stereotipi di genere per promuovere un ambiente lavorativo più sano, equo e inclusivo, un motore fondamentale per la crescita sociale dell’intera comunità, comunità della quale i nostri Ospedali sono parte integrante.
Per pazienti e visitatori, è un invito a comprendere meglio le dinamiche che plasmano il mondo del lavoro e a contribuire attivamente a un cambiamento culturale necessario all’interno di un contesto di lavoro come quello sanitario caratterizzato dalla fortissima presenza femminile.
L’invito è a camminare con noi lungo questo percorso, un percorso prima di tutto di consapevolezza del legame tra queste tematiche e la salute e il benessere delle persone che curano».
Dottoressa Cinzia Zanoli (Dirigente Accessibility Inclusion Manager – AOU Modena)
«La lotta alla violenza e alle molestie non può esaurirsi in una singola giornata simbolica. È una responsabilità che deve permeare il nostro agire quotidiano, trasformandosi in politiche strutturali che tutelino ogni lavoratore, ogni giorno dell’anno.
Con il nostro Codice di Condotta, redatto in stretta sinergia con il Gruppo Equità di Genere e a supporto delle politiche DEI aziendali, abbiamo voluto fare un passo chiaro: rendere il rispetto e l’inclusione principi non negoziabili. Questo Codice non è un mero adempimento, ma lo strumento cardine per garantire che la nostra Azienda sia un ambiente di lavoro sano, equo e libero da ogni forma di prevaricazione.
Il nostro impegno, però, va oltre i confini aziendali. La rete e la formazione specializzata sono le chiavi per l’efficacia. Per questo, la collaborazione avviata con l’Università di Modena e Reggio Emilia (UNIMORE) per la formazione specialistica sul ruolo cruciale del Consigliere di Fiducia è un passo fondamentale. Stiamo costruendo un vero e proprio network inter-istituzionale con l’obiettivo di condividere best practice, uniformare l’approccio alla casistica e accrescere l’efficacia degli strumenti di prevenzione e supporto.
Un ambiente di lavoro che valorizza l’inclusione è un ambiente che previene il disagio. È un impegno collettivo, e siamo determinati a onorarlo, trasformando la consapevolezza di oggi nell’azione concreta di domani».
Professoressa Rossana Cecchi, Direttrice Medicina Legale AOU e Docente UNIMORE
«Le notizie sulle molestie in università riaprono una ferita che per troppo tempo è stata considerata normale. Inviti allusivi, attenzioni indesiderate, commenti fuori luogo: comportamenti che per generazioni sono stati vissuti come parte di un gioco di ruoli sbilanciato, dove chi deteneva l’autorità stabiliva le regole e chi non vi si piegava rischiava di essere escluso. Oggi, grazie allo sguardo limpido delle nostre studentesse e dei nostri studenti, capiamo con chiarezza ciò che un tempo veniva confuso: non è accettabile, mai. Non è un semplice corteggiamento, non è un equivoco. È la violazione di un patto fondamentale. Da docente sento con forza che in questi episodi non è in gioco solo la dignità personale delle vittime, ma la missione stessa dell’educare: trasmettere valori, garantire un ambiente sicuro, mettere al centro la crescita dei giovani. Quando questo patto viene infranto, si tradisce la fiducia che rende sacro il rapporto tra maestro e allievo. Per questo l’indignazione di oggi non deve stupire: è il segno di un cambiamento necessario. Ben vengano il coraggio, la discussione e la denuncia. Ben vengano le ragazze – e i ragazzi – che non accettano più ciò che per troppo tempo è passato sotto silenzio. È così che si chiude davvero una stagione di abusi e se ne apre una nuova, fondata sul rispetto».
Francesca Maletti, vicesindaca di Modena con delega a Sanità e servizi connessi, Salute e servizi connessi, prevenzione e sani stili di vita, Diritti e Benessere animale, Politiche abitative e Piano per la Casa
«Come definisce la Dichiarazione sull’Eliminazione della Violenza contro le Donne emanata dall’Assemblea Generale ONU nel 1993, la violenza sulle donne è “ogni atto di violenza basato sul genere che risulti in sofferenza e danni fisici o psicologici per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o l’arbitraria deprivazione della libertà, che occorra in pubblico o nella vita privata”. Le conseguenze psicologiche, sessuali o sanitarie di tali violenze segnano donne e ragazze in ogni fase della loro vita. Esiste nel nostro territorio l’impegno costante dei centri antiviolenza e di tutte le realtà che hanno saputo fare rete su questo tema cruciale. Il Comune di Modena sostiene convintamente queste realtà, per promuovere una cultura del rispetto e per rendere permanente l’attenzione non solo attraverso la prevenzione, ma anche con azioni di sostegno alle donne vittime di violenza. La rete che esiste nel territorio di Modena, che comprende anche le figure sanitarie, è strutturata e di grande importanza».




