Sala stracolma ieri sera all’Hotel Miramonti di Castelnovo né Monti al convegno dal titolo “Fonti Energetiche. Nucleare, solare, impianti fotovoltaici…”, relatori il Docente di Chimica Ambientale dell’Università di Modena Franco Battaglia, il Consigliere regionale del Pdl Fabio Filippi e il giovane Consigliere comunale di Campagnola Giuilo Casoni. A coordinare il dibattito Giandomenico Borghi, professionista della montagna.
Il tema energetico è particolarmente sentito dal cittadino, un argomento che coinvolge tutti i settori della società. In tanti sono intervenuti nelle tre ore del convegno castelnovese, un confronto a tutto campo, sul tavolo posizioni molto diverse tra loro. Tra questi anche interventi polemici da parte del mondo ambientalista e pseudo-ambientalista. Il professor Battaglia e il Consigliere Filippi hanno cercato di fare chiarezza su un tema particolarmente controverso.
Nel suo intervento, l’ing. Cesare Gigli ha rimarcato le carenze dell’eolico e del fotovoltaico: “non sono in grado di garantire una fornitura continua, in questo caso non è corretto parlare di energie alternative ma di energia integrativa o aggiuntiva”. Franzini, presidente del comitato pro diga di Vetto, ha voluto raccontare ai presenti la sua esperienza di operaio Enel nella centrale nucleare di Caorso, rilevando che, attraverso l’ausilio dei misuratori di radioattività, non è mai stata constatata una differenza, una discrasia di dati tra l’ambiente interno della centrale e quello a cui sono soggetti tutti i cittadini, ad esempio rispetto alle rilevazioni fatte nelle città di Reggio Emilia e Milano. C’è ancora tanta disinformazione sul tema del nucleare.
Contestato dai presenti il Senatore Fausto Giovanelli che ha voluto riportare la questione del nucleare sul piano prettamente politico.
Nucleare e fotovoltaico sono state affrontate in modo diffuso, durante il convegno, dal relatore principale, l’insigne Docente di Chimica Ambientale, nonché editorialista de il Giornale Franco Battaglia. Il professore ha spiegato il funzionamento del sistema di smaltimento delle scorie radioattive, smontando le tante notizie false che i media e i falsi ambientalisti ci propinano quotidianamente.
Sono stati smontati tanti luoghi comuni: l’uranio 235, attualmente utilizzato, si esaurirà tra circa 70-80 anni, mentre ci saranno riserve per 800-1000 anni di uranio 238, stessa cosa per il torio. In tutto il mondo sono in costruzione 45 nuove centrali nucleari di cui una decina in Cina. Attualmente, nel pianeta, sono attivi 436 reattori di seconda e terza generazione. In Usa, con l’amministrazione Obama, è stata programmata la costruzione di 11 nuove centrali, tra queste la più grande mai realizzata prima. In Europa sono 17 i reattori in costruzione.
Per rispettare il protocollo di Kyoto, riducendo l’inquinamento del 6%, i grandi del mondo dovrebbero raddoppiare il numero di centrali nucleari. La scelta dell’eolico e del fotovoltaico non ha dato i frutti sperati, nessun vantaggio per le economie dei singoli paesi e nemmeno per l’ambiente. L’Europa ricava l’energia di cui necessita per il 50% dal nucleare, per il 30% dal carbone, per il 5-10% dal gas e solo per l’1-5% attraverso eolico e fotovoltaico. L’Italia è l’unico paese industrializzato a non produrre energia nucleare.
“Da Castelnovo – ha rilevato Filippi – si è riaperto il dibattito sulle fonti energetiche ed in particolare sul nucleare. Abbiamo interpellato la scienza. Se non v’è corretta informazione non si può liberamente scegliere e se non si può liberamente scegliere non può esservi democrazia. Per fare solo un esempio: con una “lenticchia” di uranio si genera la stessa energia che si produrrebbe con 3-4 container di carbone o petrolio e con costi ridotti, questo ci fa comprendere quale sia la direzione da seguire.”
Il consigliere Casoni ha riferito sull’importanza di riattivare, attraverso le università, la ricerca in ambito nucleare. Il nucleare, negli anni, ha dimostrato di essere il sistema più sicuro di produzione energetica.