In occasione del 4° anniversario della scomparsa del giornalista Stefano Chiarini il comitato “Per non dimenticare Sabra e Chatila”, in collaborazione con il “Coordinamento Modenese contro l’occupazione della Palestina”, ALKEMIA e ARCI, hanno deciso di premiare per l’edizione 2011, Eugenio Bennato per l’impegno dimostrato con la realizzazione e diffusione del brano “Canzone per Beirut”.

All’iniziativa, che si svolgerà sabato 5 Febbraio, dalle ore 15.30,  presso il Polo 87  della Polisportiva Gino Pini di via Pio La Torre, 61 a Modena, oltre al premiato Eugenio Bennato, interverranno: l’Assessore alla Cultura Regione Emilia Romagna Massimo Mezzetti; i giornalisti Sandro Provvisionato della redazione della trasmissione televisiva Mediaset “Terra” e Michele Giorgio, componente dell’agenzia Nena News nonché inviato per il medio oriente del “Il Manifesto”; il fotografo Patrizio Esposito; il docente di filosofia prof. Lorenzo Barani; Ammar Baghdash, membro del parlamento siriano.

Il premio istituito dal comitato “Per non dimenticare Sabra e Chatila”, fondato dal giornalista Stefano Chiarini, ha come obiettivo quello di premiare, con un adozione a distanza di un bambino dei campi profughi palestinesi presenti in Libano, il giornalista, lo scrittore, il musicista o chiunque altro si sia prodigato nel diffondere e dar voce alla sofferenza e alle condizioni in cui ancora oggi vivono i profughi dei campi e il popolo palestinese nei suoi territori occupati ancora oggi dallo stato d’Israele.

Stefano Chiarini, fu tra i fondatori di questo comitato per non dimenticare la strage compiuta a Beirut in Libano nel 1982 dove morirono oltre 2500 persone compreso numerose donne e bambini.

Per Stefano non c’erano ostacoli al bisogno di verità. La sua era una ricerca che non si fermava davanti al pericolo e all’orrore. Aveva visto con i suoi occhi, la ferocia delle uccisioni mirate da parte d’Israele, ed era per questo che aveva a cuore la tragedia del popolo Palestinese, la loro tragedia e determinazione a non essere cancellati dalla storia e dalla realtà. Era consapevole di non avere la possibilità di cambiare il mondo, ma poteva scrivere, raccontare, denunciare. Fare conoscere è meglio che tacere.