Importanti novità nel settore della cultura lungo la via Emilia: da Rimini a Imola, passando per Ravenna, Forlì e Cesena, le principali cooperative culturali aderenti a Confcooperative hanno infatti deciso di dar vita ad una rete di imprese con l’obiettivo di offrire agli utenti una gamma di servizi ancora più ampia e qualificata e sviluppare adeguati livelli di competitività. Complessivamente, questa nuova associazione ragguppa 19 realtà di punta del settore, che contano 220 addetti e oltre 2.000 soci e sviluppano un volume d’affari superiore agli 8 milioni di euro.
“Si tratta di una scelta strategica – sottolinea Lanfranco Massari, presidente di FederCultura Turismo Sport/Confcooperative, nazionale e dell’Emilia Romagna – in quanto fenomeni ormai consolidati quali la globalizzazione dei sistemi economici e sociali, l’aumento delle concorrenza e la crisi finanziaria impongono alle aziende di instaurare rapporti di reciproca integrazione. Tutto ciò in particolare in un settore, come quello delle attività culturali, strutturalmente debole e oggi ulteriormente penalizzato dalla progressiva contrazione delle risorse pubbliche e dalla crescente disattenzione delle Istituzioni per un comparto che, viceversa, riveste un ruolo estremamente importante anche sul piano economico oltre che su quello sociale e civile”.
Il moderno ed originale modello organizzativo a “rete di imprese” messo a punto da FederCultura Turismo Sport è sfociato nel progetto URCA (Unione Regionale Cultura e Arte) – Cooperative in rete per la cultura. “Ideato per comunicare e promuovere le attività culturali e le produzioni artistiche cooperative in Emilia Romagna – sottolinea il coordinatore, Matteo Bondi – il progetto si propone di favorire la definizione di un’identità specifica della cooperazione culturale, valorizzare le cooperative del territorio, organizzare ed aggregare l’offerta di servizi delle cooperative aderenti a FederCultura/Confcooperative, creare nuove opportunità per gli operatori del settore”.
“Il modello ‘a rete’ – prosegue Bondi – consente infatti di creare una massa critica e realizzare progetti comuni innovativi e di qualità per conquistare segmenti di mercato, ambiti e ambienti altrimenti difficilmente accessibili per le singole cooperative”.
“Questa prima fase del progetto URCA – conclude Bondi – si sviluppa nell’area della Romagna (Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini, Circondario Imolese), dove si registra una concentrazione eccezionale di cooperative culturali, aderenti a Confcooperative, che svolgono un’ampia gamma di attività: dall’organizzazione ed esecuzione di concerti alle visite al patrimonio architettonico, dalla presentazione dei libri alle conferenze di cultura popolare, dagli spettacoli teatrali alle mostre d’arte. Ma nei prossimi mesi il progetto coinvolgerà anche le cooperative di FederCultura Emilia Romagna operanti nelle altre province della regione”.