Per verificare come funzionano le apparecchiature per emodialisi di Modena e provincia basta un clic del mouse da un qualsiasi computer
dell’azienda Usl per leggere nella pagina della rete intranet i
parametri tecnici e clinici del rene artificiale scelto tra le
icone visualizzate.

Questo sistema si chiama Diaweb ed il risultato del progetto
di telemedicina Diaware, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna
con 135 mila euro. E’ stato realizzato ed ora viene testato
dalla Sined di Bologna, società informatica per nefrologia e
dialisi, e dal Servizio di Ingegneria Clinica dell’Azienda Usl
di Modena.
Diaweb è attualmente testato negli ospedali di Carpi,
Mirandola e Vignola, cioé su 6 delle 122 apparecchiature per
emodialisi dell’Azienda modenese. La novità più rilevante è
che può essere visualizzato ed utilizzato tramite la rete
intranet dell’Azienda. Di fatto tutte le informazioni tecniche
sullo stato e sull’utilizzo delle apparecchiature di emodialisi
vengono trasferite, in maniera assolutamente protetta e mediante
specifici gateway, ad un
database centralizzato disponibile sul web e consultabile,
previa autenticazione e password, da qualunque computer
aziendale.

In questo modo è possibile controllare a distanza
parametri come, ad esempio, il flusso del sangue, la pressione
di accesso, la conducibilità, il totale del sangue trattato, la
temperatura, il calo di peso. Solitamente i sistemi di gestione
dell’emodialisi forniscono direttamente informazioni al medico,
all’infermiere, al ricercatore o al tecnico che. Diaweb sfrutta,
invece, le potenzialità della rete e si inserisce tra le
diverse soluzioni di progetti di telegestione delle tecnologie.
I vantaggi più evidenti riguardano un migliore e più razionale
uso delle attività di manutenzione e la possibilità di
rispondere ad un eventuale guasto, garantendo comunque ai
pazienti l’erogazione del trattamento sanitario in condizioni
ottimali e di sicurezza.


Il futuro impiego della tecnologia per controllare a distanza
tutte le apparecchiature dipende solamente dalla disponibilità
economica dell’ azienda per acquistare e impiegare il
“diabox”, la “scatola” che fa dialogare la macchina con la
rete.