«Sbagliare è umano, perseverare è diabolico». La Fim-Cisl di Castelfranco Emilia replica così al nuovo attacco portato dalla Fiom-Cgil a proposito del contratto aziendale della Poclain Hydraulics. «Abbiamo spiegato più volte perché non potevamo firmare quell’integrativo – ricorda Carlo De Rosa, operatore di zona della Fim – Le ragioni sono contenute nell’accordo confederale su rappresentanza e rappresentatività firmato il 28 giugno 2011 da Cgil-Cisl-Uil nazionali. La Fiom omette di dire che la piattaforma per il rinnovo dell’integrativo Poclain e lo stesso accordo sono stati da noi condivisi durante tutta la trattativa; ci ha diviso solo è il cosiddetto percorso democratico, non a caso l’unico punto dell’accordo non firmato dal nostro delegato. Anche l’azienda ha sbagliato, tanto è vero che neppure la Confindustria ha firmato il contratto».

Quanto alla pratica del non firmare e dell’opporsi a prescindere, la Fim-Cisl ricorda che negli ultimi dieci anni ha firmato tre accordi nazionali che, dal 2001 a oggi, hanno portato nelle tasche dei lavoratori metalmeccanici circa 24 mila euro di aumento. «La Fiom spieghi ai suoi iscritti – conclude De Rosa – quali risultati hanno prodotto i suoi scioperi e l’isolamento in cui si è cacciata».