Festa di ringraziamento oggi a Bologna per i 152 mila donatori di sangue emiliano-romagnoli, in occasione della seconda “Giornata mondiale del donatore di sangue”, iniziativa che si svolge in contemporanea in 192 Paesi del mondo voluta dall’Organizzazione mondiale della sanità, in collaborazione con le federazioni internazionali di Croce Rossa, Mezzaluna Rossa, dei donatori di sangue e dei medici trasfusionali.


La cerimonia, coordinata dal responsabile del Servizio stampa e informazione della Giunta regionale dell’Emilia-Romagna Roberto Franchini, si è svolta questa mattina nella Sala polivalente dell’Assemblea legislativa, alla presenza dell’assessore regionale alle politiche per la salute Giovanni Bissoni, del sottosegretario alla Presidenza della Giunta Alfredo Bertelli, dei rappresentanti delle Aziende sanitarie e degli Enti locali.



Nel corso dell’appuntamento, che è stato un’occasione di ringraziamento pubblico a quanti, con il proprio gesto spontaneo, rendono possibile il buon funzionamento del “sistema sangue” dell’Emilia-Romagna, è stato presentato il volume “Credi che a donare il sangue ci pensino le zanzare?”, pubblicato dalla Baldini Castoldi Dalai Editori, che racconta 5 anni di invito alla donazione volontaria di sangue con le campagne di sensibilizzazione condotte dalla Regione, insieme alle associazioni Avis e Fidas/Advs.



“In questi anni abbiamo fatto un buon lavoro”, ha sottolineato l’assessore Bissoni. “Ora bisogna tenere alto e costante l’impegno comune delle associazioni di volontariato, dei servizi e della Regione verso i cittadini dell’Emilia-Romagna che sono straordinariamente generosi: abbiamo superato la soglia dei 150mila donatori, questo ci garantisce la piena autosufficienza regionale e contribuisce a quella nazionale.

“Avere a disposizione sangue ed emoderivati di qualità e sicuri – ha ricordato Bissoni – è indispensabile per l’innovazione della nostra sanità. La politica dei trapianti, l’assistenza ai malati cronici, l’assistenza domiciliare ai pazienti oncologici non sarebbero servizi possibili senza la disponibilità di sangue ed emoderivati. Anche quest’anno quindi ci rivolgiamo ai cittadini perché prima di partire per le vacanze si ricordino di donare. Non dimentichiamo che l’estate è un momento in cui le donazioni rischiano di calare, mentre i bisogni rischiano di crescere”.



Al termine dell’incontro pubblico si è svolta la cerimonia di consegna delle targhe di riconoscimento ai donatori più giovani e più anziani dell’Emilia-Romagna, oltre che alle sezioni Avis e Fidas/Advs che hanno registrato il maggior incremento di donazioni nel 2004 rispetto al 2003.
E’ stato premiato come donatore più anziano dell’Avis Dante Ferraguti. Viene da Noceto (Parma), è nato il 29 novembre 1937 ed ha effettuato 152 donazioni. Il donatore più giovane, invece, è il riminese Davide Curradi. E’ nato il 24 marzo 1987 a Rimini ed ha effettuato la prima donazione il 23 aprile di quest’anno. La sezione comunale selezionata è stata l’Avis di Serramazzoni (Modena) che ha incrementato le donazioni del 13,9%.

Per l’associazione Fidas, la targa al donatore più anziano è stata, invece, consegnata al ravennate Vincenzo Pasquali. Nato il 26 gennaio 1946, ha effettuato 304 donazioni. Come donatore più giovane è stato premiato Antonio Castellani, anch’egli ravennate, che ha compiuto 18 anni il 25 febbraio scorso e ha donato sangue per la prima volta il 3 aprile 2005. L’associazione premiata, infine, è stata l’Advs/Fidas Ferrara che, nel 2004, ha aumentato le donazioni del 14,9%.



DATI RACCOLTA SANGUE

Nel 2004 le donazioni di sangue in Emilia-Romagna sono salite del 2,1% rispetto all’anno precedente. E’ aumentato tuttavia anche il fabbisogno di sangue per sostenere la crescente qualità e specializzazione dell’attività sanitaria: dai trapianti di organi ai servizi di emergenza, alla assistenza domiciliare. Sempre nel 2004 l’aumento dei consumi rispetto al 2003 ha toccato infatti il 2,5%.
Se da un lato dunque l’Emilia-Romagna si conferma regione in grado di contribuire anche all’autosufficienza di regioni ancora carenti (nel 2004 sono state raccolte oltre 243 mila “unità” a fronte di un consumo interno di oltre 229 mila), dall’altro le donazioni rimangono un bisogno fondamentale.