sport-vita-corsoRiprende il ciclo di incontri intitolato: “Crescere nello sport e nella vita: percorsi di riflessione e condivisione con dirigenti e tecnici”, coordinato da Francesco Zappettini, psicopedagogista, psicologo dello sport e psicoterapeuta.

Si ripartirà sabato 19 ottobre 2013 alle 10.30, nella sala del consiglio comunale, per continuare sabato 23 novembre e sabato 14 dicembre sempre alla stessa ora. Il corso, rivolto a tutti gli operatori, insegnanti, dirigenti, allenatori, accompagnatori di tutte le realtà sportive casalgrandesi, è gratuito: per partecipare occorre presentarsi il sabato e registrarsi.

In questi incontri saranno affrontati e codificati vari temi: le aspettative dei ragazzi e l’analisi delle cause degli abbandoni precoci della pratica sportiva; il significato della parola “disciplina”; l’analisi delle aspettative dei genitori e della società sportiva oggi; l’autovalutazione da parte sia degli allenatori sia delle società sportive stesse; metodologie di gestione delle differenze di talento all’interno del gruppo e analisi del potere all’interno del gruppo stesso; i diversi punti di vista della gestione della sconfitta (atleta/allenatore/dirigente); il significato della la performance, e infine una riflessione dal titolo: “lo sport educa se…”.

Per l’assessore allo sport Marco Cassinadri: «il ruolo quello dell’allenatore, del dirigente sportivo o anche del semplice accompagnatore si connota sempre più come un servizio fornito alla comunità che necessita di basi su cui lavorare e crescere. L’educatore sportivo deve costantemente chiedersi se il suo operato ha alla base valori positivi, degni di essere condivisi e trasmessi. Oggi è sempre più difficile spiegare ai figli il mondo che li circonda, una società bombardata da messaggi fuorvianti e in cui le regole e il senso di “bene comune” vanno scemando.

E che cosa è l’etica nello sport, soprattutto dal punto di vista giovanile? Ciò che in questi anni è stato prodotto, come ad esempio gli atti del XVI congresso del Panathlon International del 2007, va divulgato ed elaborato dagli operatori sportivi. Il bambino non deve essere trattato come un mini-adulto, ma come una persona con caratteristiche ed esigenze specifiche: è più importante esaltarne la disciplina, il rispetto degli altri, delle regole e l’autocontrollo piuttosto che l’aggressività e la violenza».