Chi ha buona memoria si ricorderà quanto abbiamo sostenuto e dichiarato in merito
al progetto di riqualificazione della via presentato dall’Amm.ne e diventato poi studio
e proposta da verificare in corso d’opera ed in via sperimentale.
Precisando che il Comitato Centro storico non ha finalità per i soli residenti ma di chiunque abbia interesse, con un filo di vanità ci piace pensare che le proteste apparse in questi giorni sulla stampa locale si allineano alle critiche sollevate dal
Comitato da tempo, confermando che tentativi di divisione tra residenti e commercianti non hanno avuto effetto.
Oggi può vedersi concretamente ciò che avevamo valutato duramente.
Stupisce che per un risultato così modesto e inadeguato sia stato necessario e
opportuno attendere molti anni e mesi e incaricare un “professionista esperto” di
redigere una presunta ”configurazione urbanistica”.
La realizzazione è stata eseguita senza alcun preavviso ed in modo differente a
quanto previsto senza tenere in minimo conto le opinioni dei cittadini.
Nel Giugno scorso organizzammo una riunione, indirizzata a residenti, operatori
commerciali e chiunque interessato, nella quale si avanzò, tra l’altro, la richiesta di
panchine nel piazzale Gazzadi, da noi formalizzata presso l’Amm.ne.
Attendiamo ancora un minimo di risposta
I parcheggi, individuati in modo casuale invadono in parte i marciapiedi.
In alcuni punti la distanza dagli edifici è inferiore a quella richiesta dalla normativa
sul superamento delle barriere architettoniche (90 cm minimi – Art 8.2 L. 13/89).
In questo modo viene impedito il proseguimento della sedia a ruote, costretta a
spostarsi sulla sede stradale per superare le auto parcheggiate.
La larghezza del parcheggio riservato ai portatori di handicap, appare inferiore ai
3,20m minimi di larghezza richiesti dalla menzionata normativa (Art. 8.2.3).
La loro posizione poi mantiene la corsia di marcia pressoché rettilinea , senza cioè
creare quel percorso “sinuoso” che a detta dell’Assessore Morini (e mai da noi
condivisa) dovrebbe aver avuto l’effetto di rallentare la velocità degli autoveicoli, ora
affidata ad un semplice cartello all’inizio della via.
Più volte abbiamo affermato che DI FATTO “non” vengono rispettati gli obblighi
segnaletici e anziché trovare soluzioni efficaci (“sperimentali” ovviamente) il
problema lo si risolve…con il solito cartello di divieto o di obbligo CHI POI LO FA RISPETTARE?;
Pur non condividendo l’idea separata da un una più ampia e “illuminata” visione
urbanistica, in una riunione passata avanzammo l’ipotesi che il controllo della
velocità potesse essere realizzato con semplici telecamere senza “faraonici” progetti.
Ci fu risposto che sistemi così polizieschi non erano “democratici”.
Ora si risolve il problema “sperimentando” un semplice cartello di obbligo ma senza
nessuna certezza che sarà fatto rispettare.
sede provvisoria piazza Martiri Partigiani, n.36 – Sassuolo – Comitato cittadino Centro Storico di Sassuolo esiste la forza per farlo rispettare o poi si lamenterà “abbiamo pochi Vigili?”
Apprezziamo lo sforzo della “sovrapposizione” delle panchine tutte “concentrate “ in
una sola all’uscita di vicolo Conce (a parte, ad onor del vero delle 4 nella piazza ex
Mulino), sicuramente in via “sperimentale”.
Trascurando il fatto dell’ancora non evasa risposta per le richieste di panchine
anche in Piazzale Gazzadi (previsto nel anche nel progetto sottoposto) e, nell’ottica
della “sperimentazione”, apprezziamo l’impegno.
Speriamo che questo sia solo l’inizio di un percorso “sperimentale” con l’obiettivo di
collocare qualche altro dispositivo idoneo a sedersi.
Nel frattempo, cercando di essere propositivi, ci permettiamo avanzare timida
proposta che per la “Vip-panchina” possa “sperimentarsi” una fruizione limitata (disco
orario) o ancora meglio un parchimetro.
Questo permetterebbe di evitare soste prolungate garantendo un utilizzo da parte di
più cittadini e contemporaneamente un nuovo introito per la comunità.
Abbiamo anche noi notato, come apparso sul giornali locali, del posto macchina
davanti al cancello dell’asilo di S. Anna e ci sforziamo a credere sia solo
“sperimentale”.
Non condividiamo il metodo “approssimativo” e del “caso per caso”, del “prova e
riprova” enfaticamente mascherato da “sperimentazione” che determina uno spreco
di denaro, mancanza di certezze, dubbi e sconcerto nel cittadino che vede che la
soluzione di un disagio e di un problema sembra essere senza fine.
E ciò ha una valenza generale che può applicarsi non solo alle proposte riguardanti
via Cavallotti ma nella proposta in corso di riorganizzazione della circolazione e della
sosta e del centro della città, quale aspetto insostituibile della nostra convivenza.
Se vogliamo che il centro della nostra città sia veramente valorizzato e acquisti
finalmente un ruolo di primo piano e in definitiva “vivibile”, dobbiamo puntare su
scelte e progetti importanti, su studi approfonditi che esaminino le varie
problematiche cercando di inserire ogni soluzione in un quadro complessivo di
riferimento che abbia precisi scopi e finalità. Per questi motivi non crediamo che la
soluzione dei problemi si possa ottenere per parti, risolvendo empiricamente un
problema alla volta, fuori da una visione generale. Siamo assolutamente contrari nel
cercare soluzioni “a stralcio”, certamente più facili e meno impegnative usando a
sproposito il termine “sperimentazione”.
La mancanza di lungimiranza, di coraggio, la rinuncia ad avere un progetto
complessivo determina, pensiamo, una continua indecisione e ci allontana giorno
dopo giorno da quella qualità e da quei risultati enunciati solo a parole.
Il portavoce del
Comitato del Centro Storico di Sassuolo
Roberto Martin




