La prospettiva che le campagne di vaccinazione offrano una soluzione medica alla pandemia nel corso dell’anno, consentendo il tanto agognato ritorno alla normalità, sta già avendo i primi effetti sui mercati finanziari. Cresce in modo costante la quantità di persone vaccinate, ma ci vorrà ancora molto tempo prima di ottenere una protezione sufficiente, per non parlare dell’immunità di gregge.
I mercati azionari, intanto, hanno chiuso il 2020 con un finale conciliante e i mercati probabilmente continueranno a sostenere la rotazione sulle azioni Value/cicliche. Noi confermiamo il nostro orientamento strategico verso i titoli tecnologici e farmaceutici: i trend di lungo termine erano già a favore di questi settori e che vengono ulteriormente adesso rafforzati.
Il contesto della politica monetaria contribuirà a determinare l’andamento del mercato nel corso dell’anno. Le banche centrali hanno svolto ancora una volta un ruolo sostanziale nella stabilizzazione dell’economia nel 2020 e, in previsione, il graduale ridimensionamento dei programmi di acquisto non avverrà troppo in fretta.
Intanto, l’emergenza sanitaria determinata dal Covid-19 ha fatto riemergere la questione dello sviluppo sostenibile nei mercati finanziari che tende quindi ad assumere un ruolo ancora più centrale. Questa, a nostro avviso, potrebbe essere una buona notizia per i mercati azionari.
La pandemia ci ha poi insegnato che alle principali domande che riguardano il futuro bisogna rispondere con il progresso scientifico e tecnologico. In periodi di crisi la rinuncia e la limitazione delle libertà personali possono essere usate come misure di emergenza temporanee per scongiurare i maggiori rischi, ma lo sviluppo socialmente sostenibile può essere ottenuto solo grazie al progresso tecnologico, ad esempio attraverso una mobilità efficiente dal punto di vista energetico e neutrale dal punto di vista climatico.
Anche in questo campo, l’Europa vanta un’ottima posizione ed è per questo che siamo fiduciosi e vediamo buone opportunità per investire in modo sostenibile e redditizio anche sulle società europee.
Il Vecchio Continente ha abbandonato il mantra dell’austerità per aderire al piano di espansione fiscale globale, i deficit e le regole sul debito sono stati (temporaneamente) sospesi e gli impressionanti piani di spesa del Next Generation EU sono pronti per essere implementati.
I recenti eventi italiani mostrano chiaramente come il programma EU NEXT Generation possa influire sulle dinamiche politiche interne. Sembra confermarlo il sostegno quasi plenario dei partiti italiani a Mario Draghi, di recente incaricato di creare un nuovo Governo.
La BCE e il sistema delle banche centrali nazionali sono i principali acquirenti e detentori di titoli di Stato dell’Eurozona. La quantità di denaro che viene immessa adesso nell’economia mediante l’acquisto di titoli è addirittura superiore a quella del quantitative easing della presidenza Draghi. Qualsiasi posizione corta che potrebbe trarre vantaggio da un consistente ampliamento degli spread si troverebbe a fronteggiare i continui acquisti mensili della BCE. E scommettere contro una banca centrale è come sfidare un avversario che dispone di munizioni infinite.