Giornata di lotta del pubblico impiego venerdì 26 ottobre, con sciopero generale per tutta la giornata (o turno di lavoro) e manifestazione nazionale a Roma, dove è previsto un corteo (ore 10 da Piazza della Repubblica) che si concluderà a piazza San Giovanni con gli interventi dei leader di Cgil, Cisl, Uil Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.
I sindacati della categoria hanno proclamato la mobilitazione nazionale “per l’immediato rinnovo dei contratti del biennio 2006-2007 ancora fermi per autonomie locali, sanità, agenzie fiscali, Presidenza Consiglio Ministri e contro la Finanziaria 2008, che non stanzia risorse per i rinnovi contrattuali del biennio 2008-2009 negando tale diritto ad oltre 3 milioni di lavoratori, blocca la stabilizzazione dei lavoratori precari, esternalizza servizi pubblici essenziali, aumenta la pressione fiscale e peggiora la condizione dei dipendenti pubblici italiani che percepiscono gli stipendi più bassi d’Europa”.
In Emilia Romagna sono interessati allo sciopero oltre centomila dipendenti pubblici (compresi i dirigenti) dell’ente Regione e delle autonomie locali, ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici non economici-parastato (tipo Inps, Inail, Inpdap), Servizio sanitario nazionale (compresi medici e dirigenti medici e non). I sindacati informano che saranno garantiti solo i servizi minimi essenziali definiti negli accordi, in pratica quelli normalmente operativi la domenica per l’assistenza, le urgenze e la somministrazione pasti negli ospedali (mentre saltano le attività ambulatoriali, la diagnostica prenotata e gli interventi chirurgici programmati) e i servizi minimi di polizia municipale negli enti locali.
Da tutta la regione già prenotati 35 pullman per la manifestazione di Roma.