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I Servizi sociali del Comune di Modena accompagnano e sostengono le persone con disabilità e i loro familiari in base al principio della “presa in carico globale” e partendo dalla valutazione dei bisogni e dei desideri dei diretti interessati nei tre principali ambiti di vita: l’abitare, il lavoro, l’occupazione o la scuola, e la socialità. I progetti integrati terapeutici individuali sono gestiti da equipe multiprofessionali con valutazioni multidisciplinari e adottando la filosofia del budget di salute, nell’ambito di strumenti di programmazione più generali, come il Piano di zona e il Piano socio-sanitario, e applicando la legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali (la n. 328 del 2000).

Lo ha spiegato l’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli che oggi, giovedì 8 aprile, ha risposto in Consiglio comunale all’interrogazione di Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia) sui “Progetti di vita” per persone con disabilità. Il consigliere ha chiesto se il Comune ha recepito la legge quadro 328/2000; qual è l’approccio utilizzato per i Progetti di vita, quante famiglie l’hanno richiesto, quanti sono i progetti attivi e quali strumenti si utilizzano per la loro redazione.
Nella risposta l’assessora Pinelli ha specificato che attualmente sono attivi 42 progetti di sostegno della domiciliarità che comprendono azioni, come i contributi per un’assistente familiare o per l’abbattimento delle barriere architettoniche, per consentire alla persona con disabilità di rimanere a vivere nel proprio domicilio; 160 progetti di socializzazione; 103 progetti individuali educativi (percorsi per raggiungere maggiori livelli di autonomia attraverso attività di gruppo e individuali) e 316 progetti in strutture residenziali, semiresidenziali o per impieghi in attività socio-occupazionali. È possibile, ha sottolineato l’assessora Pinelli, “che i progetti individualizzati prevedano diversi tipi di intervento e, quindi, che una persona con disabilità possa usufruire contemporaneamente di più progetti. E in generale – ha aggiunto – il livello di apprezzamento per gli interventi messi in atto è buono”.
Il progetto individualizzato, ha detto ancora l’assessora Pinelli, viene elaborato da un’equipe multiprofessionale che effettua una valutazione di partenza prendendo in considerazione i criteri diagnostico-clinici, il funzionamento psico-sociale e il tipo di disabilità, le risorse individuali, familiari e sociali, le risorse dei sistemi di cura e quelle dei sistemi di comunità. La proposta di progetto viene poi condivisa con la persona disabile, la sua famiglia e gli altri attori coinvolti e, infine, vengono stabiliti gli obiettivi, gli interventi e le risorse necessarie, le fasi temporali e le scadenze delle verifiche.
I progetti individualizzati sono finanziati applicando il “budget di salute” che unisce le risorse fornite dall’Ausl, dal Comune, dalla persona titolare del progetto e anche quelle messe a disposizione dal volontariato.
Nella replica il consigliere Giacobazzi ha ringraziato l’assessora per la risposta e ha affermato che, da segnalazioni ricevute, “sembra che spesso si confonda un progetto su un aspetto specifico, come per esempio il recupero fisico, con quello che dovrebbe essere, invece, un progetto di vita complessivo che tende alla maturazione delle persone con disabilità” e sostanzialmente ha messo in guardia i servizi dall’agire “a compartimenti stagni, curando ognuno il proprio ambito”.

 

SÌ A TUTTE LE DOMANDE SULLA MOBILITÀ

Sono state tutte accolte le domande di contributo a sostegno della mobilità casa-lavoro delle persone con disabilità che non possono usufruire del trasporto pubblico presentate al Comune di Modena nel 2020 e nel 2019, per le spese sostenute nel 2019 e nel 2018. In particolare, in relazione al 2018, sono stati erogati complessivamente 46.261 euro, in risposta a 16 domande di contributi diretti ai beneficiari (pari a 31.421 euro) e 6 domande per il pagamento dei servizi di trasporto a favore di persone con disabilità (per 14.840 euro complessivi). Nel 2020, per le spese sostenute l’anno precedente, sono stati erogati complessivamente 51.058 euro in risposta a 17 domande dirette (pari a 38.505 euro di contributi), e a 5 domande per il pagamento di servizi di trasporto (per 12.553 euro di spesa).

Il riepilogo sui contributi a sostegno della mobilità casa-lavoro delle persone con disabilità è stato fatto dall’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli, nella seduta del Consiglio comunale di oggi, giovedì 8 aprile, in risposta all’interrogazione presentata da Elisa Rossini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia) e sottoscritta anche da Barbara Moretti (Lega Modena) e Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia). Nell’interrogazione, dopo aver rilevato che il Comune non utilizza completamente i fondi stanziati dalla Regione, la consigliera chiedeva conto dei requisiti necessari per presentare domanda e dei criteri per l’erogazione dei contributi; di quante domande fossero state presentate per le spese sostenute nel 2018 e nel 2019 e quante fossero state accolte; quando sarà attivata la procedura per il 2021 e se la possibilità di ottenere i contributi sia adeguatamente pubblicizzata.

Nella risposta, l’assessora ha sottolineato che “le domande di contributo arrivate al Comune corrispondono al numero di persone che hanno la possibilità di lavorare. I numeri sono bassi perché il problema vero è la difficoltà ad accogliere le persone con disabilità nel mondo del lavoro, trovando posti adatti a loro. E per questo – ha proseguito – ci piacerebbe approfondire il dialogo con le associazioni di categoria per trovare il modo di inserire un numero più alto di persone”.

L’assessora ha ricordato, quindi, che la procedura di richiesta e successiva assegnazione dei contributi “si può effettuare durante tutto l’anno, rivolgendosi ai Poli sociali, se il potenziale beneficiario non è già in carico. L’assegnazione viene valutata da un’assistente sociale che insieme al destinatario predispone un progetto personalizzato che giustifica il contributo”.

L’opportunità di accedere ai contributi per la mobilità, ha aggiunto Pinelli, “esiste dal 2015 quando la Giunta, con propria deliberazione, ha definito linee guida, obiettivi, criteri e modalità per l’erogazione di un sostegno economico a favore dei cittadini con disabilità che hanno necessità di acquistare servizi di trasporto per poter mantenere l’attività lavorativa. Inoltre, in questo periodo di pandemia – ha aggiunto – sono attivi anche i buoni viaggio per i taxi e il servizio noleggio con conducente dei quali possono usufruire le persone fisicamente impedite o con mobilità ridotta o che fanno parte di nuclei familiari più esposti agli effetti economici dell’emergenza sanitaria”.

Tutte le indicazioni per i contributi mobilità, infine, sono presenti sul sito del Comune e la possibilità di accedervi, quindi, è nota da tempo, anche alle associazioni che seguono le persone con disabilità.

In replica la consigliera Rossini, d’accordo sulla necessità di un maggiore inserimento nel mondo del lavoro, ha affermato che “forse si potrebbe fare di più per aumentare il numero dei contributi erogati, magari coinvolgendo anche le associazioni del terzo settore e dei familiari delle persone con disabilità”.