È una grande opera di restyling quella intrapresa alla Casa dei Donatori di Sangue a Bologna nell’ultimo anno, nonostante la pandemia. Avis Provinciale di Bologna, infatti, ha acquisito una nuova veste, non solo in termini di design e tecnologia digitale, ma anche e soprattutto in termini di contenuti.
Tutto è iniziato con l’assunzione di consapevolezza che fosse arrivato il momento di percorrere nuove strade al servizio dei 27.000 soci che fanno parte dell’Associazione, ma anche e in collaborazione con la cittadinanza bolognese, messa a dura prova dal periodo.
Così, come primo passo, si è deciso di introdurre nella Sala Convegni “Cesare Cesari” una nuova strumentazione tecnologica, che la rendesse il più possibile polifunzionale e in grado di accogliere attività, corsi o assemblee fruibili a distanza tramite piattaforme come Zoom, Meet o Teams.
A tal proposito si è espresso Giampietro Briola, Presidente di Avis Nazionale, commentando e ringraziando per l’opera quotidiana dei volontari e dello staff all’interno di quella sede associativa, che ormai per tutti è “casa” non solo di nome ma anche di fatto:
“Non intendiamo la sede quale luogo fisico, ma la identifichiamo come Casa. Casa come luogo di incontro, luogo di serenità e condivisione d’affetti, luogo di rifugio e protezione; luogo dove si anela sempre a tornare. (…) Desidero altresì esprimere le mie più vive congratulazioni per il lavoro di restyling che avete condotto negli scorsi mesi. Sono interventi importanti, pensati da un lato per rendere sempre più polifunzionali questi spazi, e per valorizzare una fruizione di ottima qualità di contenuti sia in presenza sia a distanza in modalità online, dall’altro rispondono alla volontà di accogliere manifestazioni e incontri aperti a tutta la cittadinanza…Un modo per avvicinare maggiormente le persone ad Avis!”.
In accordo con l’Azienda USL, è poi nato il progetto di ristrutturazione degli spazi dell’atrio del centro prelievi al piano terra della Casa dei Donatori, in risposta a una primaria esigenza di sicurezza e di adattamento degli spazi del centro prelievi alla normativa anti contagio da Covid-19.
Il progetto, a cura dell’Architetto Stefano Baldisserri, ha visto la definizione attenta delle zone di sosta dei donatori e la distinzione netta tra entrata e uscita, così da garantire in ogni fase del percorso di donazione il distanziamento sociale. Il percorso è stato definito in maniera molto più chiara: l’accettazione ha preso il posto dell’area di determinazione dell’emoglobina, diventando il primo spazio incontrato dai donatori all’ingresso, nella zona di compilazione del questionario anamnestico tavolini con singole sedute ben distanziate hanno preso il posto del precedente tavolo rotondo; l’area ristoro è stata resa più accogliente e appartata con l’inserimento di separé raffiguranti piante di bamboo; sono stati introdotti dei divanetti per i momenti di attesa, contornati da 19 spazi espositivi per accogliere interventi artistici di ogni tipo.
È stata poi installata una porta girevole, con l’obiettivo di controllare gli accessi e la temperatura corporea. Il tutto, come racconta lo stesso architetto Baldisserri nella video intervista sotto riportata, è stato possibile nonostante il poco tempo a disposizione per fare i lavori. Infatti è stato possibile intervenire solo in alcuni precisi momenti, visto che l’attività trasfusionale è in corso tutte le mattine dal lunedì alla domenica e nei pomeriggi del lunedì e del giovedì.
Il progetto ha inoltre coinvolto professionisti e volontari, base fondamentale di Avis. Di seguito l’intervista a Jader Barbolini, installatore elettrico, e Antonio Atti, volontario Avis, che hanno lavorato, insieme, alla messa a punto di tutta la parte elettrica relativa al progetto.
In questo periodo, da un lato si sono consolidate vecchie collaborazioni, dall’altro si è dato vita a nuove sinergie col tessuto sociale bolognese.
In primo luogo si è rinsaldata su nuovi contenuti la collaborazione con l’Associazione Culturale Valigie Leggere. Con Laura, Maurizio e Stefania sono state messe a punto nuove modalità di fruizione online degli spettacoli “TuttiSuperAvis” e “AvereBenessere” e nuove forme di coinvolgimento di ragazzi e volontari, fra cui ad esempio l’ideazione del laboratorio “#Ce l’hai nel sangue” e la messa a punto di un gioco da tavolo targato Avis.
Si è confermato poi anche il supporto ai ragazzi del Bologna School League, perché sport, sani stili di vita e fair play sono tematiche di primaria importanza per l’attività di sensibilizzazione al dono del sangue e del plasma, per la promozione della salute e per l’educazione alla solidarietà e al volontariato, da sempre mission associativa di Avis a tutti i livelli.
Tra le nuove collaborazioni messe in campo è opportuno citare quella con i ragazzi del Leo Club Bologna University. Un grazie particolare a Giorgia La Rocca e Maria Olive, con cui Avis Provinciale e Gruppo Giovani hanno dato vita alla conferenza online “Perché donare?” tenutasi sabato 17 aprile. Una cinquantina di giovani partecipanti, curiosi di scoprire perché, per chi e come donare. A collaborare per la realizzazione dell’incontro anche Marco Gaetani di Salus Pallacanestro, a dimostrazione di come il lavoro di squadra tra i ragazzi porti sempre a ottimi risultati!
Non si può non citare la nuova e proficua collaborazione con la sezione bolognese di Igers Italia, l’Associazione nazionale che riconosce e rappresenta gli appassionati e i professionisti specializzati nella produzione di contenuti digitali e con le due scuole di fotografia bolognesi Foto Image e Spazio Labò. Con loro in aprile è stato lanciato il contest #DONAunoSCATTO, contest fotografico su Facebook e Instagram per raccontare il valore del dono tramite scatti fotografici sui Social Network. Il contest si è concluso il 16 maggio e vedrà le premiazioni svolgersi nella settimana della Giornata Mondiale del Donatore di Sangue. Le scuole di fotografia, forti sostenitrici della mission di Avis, hanno messo a disposizione gratuitamente due premi finali. Grazie ad Alessia, Eleonora, Sara, Giulia e Kevin di Igers e al Circolo Fotografico Petroniano per aver collaborato nell’ideazione e nella promozione dell’iniziativa.
Infine, dalla collaborazione tra Avis, Sara Camporesi e Kevin Ponzuoli, nata per il Contest fotografico #DONAunoSCATTO è nata la mostra fotografica “Errare”, che da questa settimana occupa gli spazi espositivi del nuovo atrio della Casa dei Donatori di Sangue.
Nell’estratto della video intervista, presto online per intero, Sara e Kevin raccontano come è nato il concept della mostra e come la mostra si colleghi al tema del donare.
Il Presidente, Claudio Rossi, nel ringraziare Sara e Kevin per aver donato i propri scatti alla Casa dei Donatori, pone l’accento su un tema che emerge dalla mostra stessa e che accumuna i due ragazzi ai volontari Avis: il tema della passione, senza cui non avrebbe senso tutto quanto viene realizzato da ciascuno di noi ogni giorno.