Il 2008 si annuncia come un anno di restrizioni per l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia che per chiudere in pareggio il bilancio di previsione è costretta ad una forte operazione di contenimento delle cosiddette spese non obbligatorie.
Il Consiglio di Amministrazione nella seduta di ieri, giovedì 20 dicembre, con due soli voti contrari, espressi da rappresentanti del personale tecnico-amministrativo, ha approvato a larghissima maggioranza il documento economico-finanziario che fotografa gli impegni in programma per il prossimo anno.
Complessivamente nel 2008 si annunciano spese per 133 milioni e 274mila euro, che se ne andranno per gran parte a copertura delle uscite da sostenere per il personale docente e ricercatore e del personale tecnico-amministrativo. L’ammontare previsto per queste voci è di 89 milioni e 244mila euro (66,96%). I restanti 44 milioni e 29mila euro destinati alle cosiddette “spese non obbligatorie” serviranno per altre spese di personale, per il personale a tempo determinato (5,546 milioni), per le spese di funzionamento (0,904 milioni), per interventi a favore degli studenti (5,309 milioni), per l’acquisto di beni e servizi (11,042 milioni), per la gestione delle strutture non dipartimentali (2,119 milioni) e per altre spese correnti (2,535 milioni). Le altre voci di uscita riguardano, invece, i trasferimenti correnti (4,101 milioni), mentre alla ricerca scientifica e agli investimenti potranno essere destinati rispettivamente 1,585 milioni (ricerca) e 8,206 milioni (investimenti in strutture), assorbiti prevalentemente da interventi di edilizia in favore della sede di Modena (2,830 milioni) e di Reggio Emilia (2,324milioni).
Il fabbisogno per lo sviluppo dell’Ateneo richiesto dai vari centri di spesa ammontava ad una cifra ben superiore. L’ammontare individuato come necessario era di 71,475 milioni e la scure, in questo caso, si è dovuta abbattere con crudeltà, imponendo sacrifici per 27, 446 milioni (- 38,43%).
“In questi anni – commenta il Rettore prof. Gian Carlo Pellacani –, nonostante i proclami sull’importanza della ricerca e della formazione universitaria pronunciati ad ogni occasione da ministri e governi, la politica universitaria non è cambiata di molto e la tanto auspicata introduzione di criteri valutativi di merito che premiassero nella erogazione delle risorse gli Atenei virtuosi, che si erano sforzati di risanare i propri bilanci e di razionalizzare la spesa, è naufragata. E oggi, pur assistendo ad un’espansione delle attività didattiche e ad un incremento notevole dell’attrattività esercitata dal nostro Ateneo, riconosciuta peraltro dalle varie statistiche ed indagini qualitative promosse a livello nazionale, siamo costretti a frenare la nostra crescita e a veder pregiudicati gli sforzi che vogliamo fare per accelerare tanto sul piano della ricerca che della internazionalizzazione”.
Le entrate saranno pari alle spese previste e proverranno per 90,600 milioni dal Fondo di Finanziamento Ordinario (67,98%), per altri 20,971 milioni dalle tasse studentesche (15,64%) ed i restanti 21,703 milioni da altre fonti rappresentate dal MIUR, da enti pubblici e da privati.
“Anche per il 2008 – ha commentato il Pro Rettore e Presidente della Commissione Finanziaria prof. Rodolfo Cecchi – l’Ateneo riesce a presentare un bilancio preventivo in pareggio, a prezzo di un forte contenimento delle spese inizialmente ipotizzate. Si è cercato di distribuire gli inevitabili sacrifici in modo il più possibile equo, salvaguardando tuttavia i fondi destinati agli studenti e senza richiedere loro aggravi di tassazione. Il valore internazionale dei nostri ricercatori continuerà, peraltro, ad assicurare l’apporto di quei finanziamenti pubblici e privati, nazionali ed internazionali, necessari perché il nostro Ateneo continui a svolgere una ricerca di qualità”.