Sempre più a tutela dei consumatori e dei loro diritti. Dall’aiuto fornito per le bollette a prezzo fisso che aumentano senza preavviso alla scadenza pattuita, a quello per le multe in violazione del codice della strada pagate in tempo ma che risultano in mora per il ritardo degli accrediti in banca. Dal rilascio dello Spid per i servizi legati all’identità digitale in collaborazione con Lepida, società in house della Regione, al lavoro con le multiutility per ottenere migliori condizioni di fronte all’aumento dei costi causato dalla crisi energetica, fino alla denuncia delle speculazioni inflattive ai danni dei cittadini.
Ma anche la transizione energetica con il protocollo siglato con viale Aldo Moro per favorire il passaggio dall’utilizzo dell’energia fossile a quello delle energie sostenibili-rinnovabili e alle Comunità energetiche.
Sono solo alcuni esempi delle tante attività che impegnano le associazioni dei consumatori dell’Emilia-Romagna.
E che la Regione ha sostenuto nel periodo 2020-2023 con circa 4,3 milioni di euro, tra risorse statali e regionali, di contributi concessi alle 11 associazioni dei consumatori iscritte nel registro regionale. Contributi appena confermati, per parte regionale, anche per il prossimo biennio 2024-2025 che saranno oggetto di appositi bandi.
Fondi utilizzati dalle associazioni per l’attività degli sportelli al servizio delle persone, le pratiche anche di risoluzione extragiudiziale, i progetti di informazione e sensibilizzazione. E che lo scorso anno sono stati incrementati per dar vita a un nuovo progetto per la diffusione della cultura digitale.
“Siamo e vogliamo essere sempre più presenti a difesa dei diritti dei consumatori”, ha affermato l’assessore regionale al Commercio, Andrea Corsini, nel corso della conferenza stampa che si è svolta stamane nella sede della Regione con i rappresentanti delle associazioni per fare il punto sulle attività promosse negli ultimi quattro anni.
“Le associazioni dei consumatori sono una presenza attiva e fondamentale sul territorio a tutela dei cittadini in un contesto che, a partire dalla pandemia e poi con la crisi energetica e l’inflazione, è stato ed è ancora molto difficile- ha aggiunto Corsini-. Siamo tra le Regioni d’Italia che più tutelano i cittadini-consumatori, attraverso una legge ad hoc, garantendo con continuità importanti risorse a sostegno delle attività delle Associazioni. Lo scorso anno abbiamo aumentato le risorse per rendere concreto un nuovo progetto allo scopo di diminuire il divario digitale e aiutare gli anziani e le persone fragili nell’utilizzo delle nuove tecnologie e nell’accesso ai servizi online delle amministrazioni pubbliche. Un impegno che vogliamo mantenere perché nessuno resti indietro e che, grazie al lavoro delle associazioni, siamo convinti potrà diventare sempre più capillare in tutta l’Emilia-Romagna”.
Sono 209 gli sportelli delle associazioni attivi sul territorio regionale e 80.675 gli iscritti. Lo scorso anno, grazie al lavoro delle associazioni, poco meno di 4,5 milioni di euro (4.449.305) sono stati recuperati, stornati o indennizzati per i cittadini; 45.466 le consulenze-informazioni erogate; 16.115 le pratiche di contenzioso attualmente aperte; 696 gli incontri pubblici di informazione organizzati; 241 gli appuntamenti realizzati nelle scuole primarie di primo e secondo grado e secondarie con attività che spaziano dall’ alimentazione ai corretti stili di vita, allo spreco alimentare, al digitale, truffe, e-commerce, gioco online.
Un bilancio tratteggiato da Renza Barani (Federconsumatori), Luca Braggion (Adiconsum), e Vincenzo Paldino (Udicon), in rappresentanza delle 11 associazioni che fanno parte del Crcu (Comitato regionale consumatori utenti).
“Siamo soddisfatti per la collaborazione stretta con la Regione e gli alti livelli di interlocuzione e di tutela dei cittadini emiliano-romagnoli raggiunti anche grazie alle importanti risorse messe in campo- hanno dichiarato-. Siamo consapevoli della responsabilità che portiamo, convinti di aver moltiplicato il valore investito generando risposte capillari ai bisogni individuali di tutela e aumentando le competenze dei cittadini per renderli consumatori più consapevoli, più preparati, prevenendo quanto più possibile i contenziosi prima di doverli ‘curare’. Abbiamo affrontato anche i durissimi anni della pandemia con grande attenzione e sensibilità, cercando di offrire ‘presenza e ascolto’, orientamento e assistenza contro la confusione dilagante, sino a sperimentare e consolidare gli sportelli di sostegno psicologico”.
“C’è ancora tanto lavoro da fare- concludono-. Le richieste di protezione sociale sono in esponenziale aumento, si pensi soltanto alla tutela della salute o alla transizione energetica e digitale, così come la necessità di formare le competenze di cittadinanza attiva sin dalle giovani generazioni, consolidando le sinergie con le scuole e gli enti di formazione”.