Una sessantina di imprese modenesi coinvolte, 93 giovani ricercatori arruolati e quasi 1 milione e 200mila euro di risorse impiegate in favore dell’innovazione tecnologica: è questo il lusinghiero bilancio del secondo “Bando per Progetti di Ricerca Industriale” lanciato nel marzo 2005 dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia per contribuire allo sviluppo competitivo del sistema produttivo locale.
L’iniziativa, che ha visto coinvolte importanti realtà imprenditoriali aderenti ad API (13), CNA (7), Confcooperative (1), Confindustria (30) e Federimpresa (9), è stata resa possibile grazie al sostegno delle quattro Fondazioni Cassa di Risparmio di Carpi, di Mirandola, di Modena e di Vignola e della Provincia di Modena, che hanno messo complessivamente a disposizione dei progetti selezionati 709.200 euro (60%). Le restanti somme sono state divise 20% a carico delle imprese e 20% a carico dell’Università.
Ma, il risultato più soddisfacente è che al termine della loro durata (18mesi), in alcuni casi, la stretta collaborazione tra ricercatori dell’Ateneo ed aziende ha prodotto la brevettazione dei risultati e, in altri, ha consentito di giungere alla realizzazione di prototipi industrializzabili.
“Questi traguardi – ha sottolineato il Rettore dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia prof. Aldo Tomasi – ci portano a ribadire con forza il concetto che la ricerca universitaria è un reale valore aggiunto per il territorio, un fattore decisivo di crescita, e che la sinergia tra ricerca accademica e ricerca industriale è indispensabile per sostenere la nostra competitività. Dobbiamo poi essere grati alle Fondazioni bancarie che con lungimiranza hanno compreso quanto sia strategica e vada incoraggiata questa collaborazione. Da parte nostra c’è la ferma volontà di riproporla, soprattutto in un momento di crisi come quello che attraversa il nostro Paese per il quale è essenziale puntare decisamente sulla innovazione e, quindi, sulla ricerca finalizzata”.
Complessivamente avevano manifestato interesse per la partecipazione al bando 73 progetti, 60 dei quali hanno trovato finanziamento. La selezione ha tenuto conto in particolare della innovatività dei risultati che si volevano raggiungere, del grado di valorizzazione degli stessi, dell’impatto dei progetti in termini di formazione alla ricerca e della coerenza dell’impiego delle risorse con le finalità del progetto.
“Gli ottimi risultati raggiunti dal bando per progetti di ricerca industriale – ha fatto sapere l’Assessore agli Interventi Economici e Innovazione della Provincia di Modena dott. ssa Palma Costi – dimostrano quanto siano ampie le potenzialità di sviluppo di sinergie e collaborazioni tra imprese e mondo della ricerca e quanto numerose e significative possano essere le innovazioni tecnologiche frutto di tale collaborazione. Nel rapporto tra ricerca-imprese risiede il nodo centrale per rafforzare la competitività del nostro sistema produttivo e su questo stiamo concentrando gli sforzi in raccordo con l’Università e le maggiori istituzioni locali, per la costituzione di un tecnopolo di ricerca e trasferimento tecnologico”.
Un comitato tecnico-scientifico composto dal Rettore, dal prof. Giovanni Sebastiano Barozzi, dal prof. Paolo Bosi, dal prof. Sergio Valeri e dall’on. Onelio Prandini della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena in rappresentanza delle quattro istituzioni bancarie ha preso in esame le domande, che spaziavano dall’area dell’ingegneria meccanica, energetica e civile (12), alla ingegneria elettronica, telecomunicazioni, informatica, automatica e misure (16), all’area dell’ingegneria dei materiali (10), fino alle scienze della terra (1), alla chimica (7), alla fisica (2) e all’economia aziendale (2), alle scienze biomediche (1), alle scienze sociali, cognitive e qualitative (1) e alle scienze del linguaggio e della cultura (1).
Capillare la distribuzione geografica delle imprese che hanno aderito, ubicate un po’ in tutta la provincia: 36 nella zona di Modena, 5 in quella di Carpi, Soliera e Campogalliano, 12 in quella di Fiorano, Formigine, Maranello e Sassuolo, 4 per quella di Vignola, Marano e Svignano e 3 nella bassa modenese.
Dall’analisi dei risultati si rileva che il grado di completamento delle attività previste è stato, con marginali eccezioni, pienamente soddisfacente ed altresì elevato (oltre l’80%) è stato il grado di raggiungimento degli obiettivi tecnico-scientifici programmati.
“Sintetizzando gli esiti di questa seconda esperienza di collaborazione Ateneo-Industria (un primo bando era già stato finanziato nel 2003) – il prof. Giovanni S. Barozzi, Presidente del Comitato tecnico-scientifico conclude – l’idea di coinvolgere le Aziende della Provincia di Modena, ed in particolare le PMI, in progetti di ricerca collaborativi con l’Università, mediati dalle Associazioni e cofinaziati dalle Fondazioni, si è ancora una volta dimostrata vincente. Gli obiettivi principali sono stati infatti tutti conseguiti in misura elevatissima, primo fra tutti quello essenziale di promuovere la relazione tra l’Ateneo ed il suo territorio in termini pragmatici e concreti. L’esperienza ritengo sia certamente da ripetere estendendola anzi a nuovi ambiti scientifici, tecnologici e culturali”.