Il bene confiscato alla criminalità organizzata di via Anderlini e assegnato al Comune di Modena dovrà diventare uno spazio multifunzionale, in grado di rappresentare un presidio fisico e di accogliere una programmazione di attività combinate che dovranno essere rivolte, in primis, ai giovani e anziani, ma più in generale alla comunità intera, attraverso l’offerta di spazi culturali, ricreativi e di socialità.
È quanto emerge dagli esiti del percorso partecipato “Sacca partecipa. Nuovi spazi di legalità e socialità”, organizzato dall’Ufficio legalità e sicurezze del Comune di Modena, cioè la richiesta di un polo in grado di offrire attività a target diversi di popolazione. Il percorso, attraverso l’indagine qualitativa e quantitativa, le proposte arrivate online o il laboratorio di partecipazione che si sono svolti nelle scorse settimane, ha visto complessivamente coinvolte 196 persone di cui 16 intervistati, 59 partecipanti al sondaggio online e 121 agli incontri in presenza.
“Entro l’estate – afferma l’assessore a Legalità è antimafia Vittorio Ferraresi – l’Amministrazione pubblicherà un bando per raccogliere le manifestazioni d’interesse a utilizzare lo spazio e, a seguire, si svilupperà un procedimento amministrativo che possa garantire una gestione polifunzionale dello stesso, con il coinvolgimento di una pluralità di soggetti, come emerso dagli esiti del percorso. Il centro multifunzione si andrà a integrare con i servizi già presenti sul territorio, in modo da non rappresentare un doppione ma da creare sinergie e consentire ai cittadini di conoscere meglio l’offerta di servizi già in essere”.
Nel corso dell’estate, lo spazio sarà oggetto di un intervento di riqualificazione a cura del settore Lavori pubblici: è prevista la realizzazione di un servizio igienico accessibile ai portatori di handicap, il rifacimento del bagno esistente, la risoluzione di problemi di infiltrazione con conseguente realizzazione di una nuova controsoffittatura, la revisione degli infissi esterni con serranda motorizzata, il rifacimento degli impianti elettrico, di connessione dati, di riscaldamento e raffrescamento, oltre alla predisposizione di un sistema antintrusione.
Dall’aggregazione dei risultati del percorso partecipato, le funzioni prevalenti che chi ha preso parte a Sacca partecipa vorrebbe all’interno del bene confiscato sono quelle di spazio dedicato all’aggregazione giovanile, ma anche all’intercultura e alla mediazione culturale, dove sia possibile, inoltre, trovare servizi per la popolazione fragile. Un luogo per la cultura, per gli anziani, che offra sostegno alla povertà educativa ad esempio come doposcuola, una biblioteca o un esercizio commerciale sociale. Ma anche laboratori culturali, artistici e ricreativi, un centro di documentazione sulla legalità, un presidio territoriale, uno spazio a supporto dei comitati, una ludoteca, aule studio, uno spazio per attività formative ed empowerment, un luogo di sostegno alla genitorialità, uno spazio coworking.
Gli esiti emersi sono stati illustrati durante un incontro di restituzione che, nei giorni scorsi, ha concluso il percorso partecipato voluto dall’Amministrazione per ideare insieme ai cittadini il riutilizzo del bene confiscato alla criminalità organizzata di via Anderlini 89/D, al primo piano del Centro commerciale Sacca, e saranno reperibili a breve sul sito del Comune nello spazio dedicato (https://comune.modena.it/saccapartecipa).
Il percorso, che rientra nel progetto “Legalità: un bene comune. La riqualificazione partecipata di un bene confiscato alla criminalità organizzata nel quartiere Sacca” cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna, ha preso avvio in marzo con una serie di interviste mirate e con un questionario online rivolto alla città, ed è entrato nel vivo a inizio aprile con un incontro formativo e informativo, cui è seguita una visita all’immobile. A seguire, è stata aperta la piattaforma digitale da cui è stato possibile presentare proposte online ed è stato organizzato un laboratorio di progettazione dedicato ad analizzare i bisogni sociali cui il bene può rispondere e a proporre modalità gestionali innovative.
Assegnato al Comune nel maggio 2024 dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc), lo spazio di via Anderlini, secondo la normativa antimafia, può essere adibito a finalità prioritariamente di carattere sociale, istituzionale e culturale.