Lo scorso 11 giugno il sindaco di San Felice sul Panaro Michele Goldoni si è recato a Roma per presenziare all’udienza di merito presso la Sezione III del Tribunale amministrativo del Lazio, dove si dibatteva la vicenda del presunto artato frazionamento dei campi di fotovoltaico del Comune di San Felice. Il sindaco Goldoni era accompagnato dai legali del Comune Lucia Bitto e Francesco Arecco, dello studio legale Arecco, che hanno ribadito la posizione dell’Amministrazione comunale sulla vicenda. L’udienza di merito è l’ultima, prima della sentenza che arriverà nei prossimi mesi.

Il Comune di San Felice – spiega una nota – aveva presentato ricorso al Tar in seguito al provvedimento di rideterminazione della tariffa incentivante riconosciuta al Comune da parte del Gestore dei servizi energetici (GSE) per il presunto “artato frazionamento” di tre campi fotovoltaici realizzati nel 2011 e denominati Lavacchi 1, 2 e 3 della potenza di 1 MW ciascuno. Il GSE avrebbe accertato tale irregolarità in seguito ai sopralluoghi effettuati nel 2017, il cui procedimento amministrativo si è concluso solo nel 2023, quando il provvedimento conclusivo di rideterminazione della tariffa è stato trasmesso al Comune.

In pratica – prosegue la nota comunale – il Gestore dei servizi energetici sostiene che i tre campi, al momento della loro realizzazione, avrebbero dovuto essere censiti come un solo campo di potenza pari a 3 MW e non come tre di potenza di 1 MW ciascuno. Questo presunto illecito avrebbe consentito al Comune di ricevere maggiori introiti rispetto a quanto previsto per un unico impianto di potenza pari a 3 MW. Se prevarrà la tesi del GSE, il Comune dovrà restituire il sovrappiù di incentivazione ottenuto in passato e vedrà rimodulata la tariffa per una cifra complessiva che si aggira sui due milioni di euro.