Sono terminati nei giorni scorsi i lavori di miglioramento sismico del corpo aule della scuola secondaria di primo grado “Antonio Vallisneri” di Arceto, un intervento da 750mila euro interamente finanziato con risorse del bilancio comunale. Il cantiere, avviato nell’estate 2023 e portato avanti senza interrompere l’attività didattica, ha dotato l’edificio di un nuovo esoscheletro metallico, visibile sulle facciate, che rafforza la struttura originaria e ne migliora il comportamento in caso di terremoto.
«Questo intervento – ha dichiarato il sindaco di Scandiano, Matteo Nasciuti, durante un sopralluogo all’edificio – è un investimento concreto sulla sicurezza dei nostri ragazzi e sulla qualità del tempo che trascorrono a scuola. La nuova struttura non solo protegge, ma contribuisce anche al benessere: crea ombra sulle pareti più esposte e migliora il comfort termico delle aule nei mesi più caldi. Un lavoro tecnico, ma anche simbolico, che dice molto della direzione che vogliamo dare alla città».
L’esoscheletro poggia su 46 pali di fondazione in cemento armato, profondi 15 metri, e ha un peso complessivo di circa 50 tonnellate. È stato progettato per integrarsi con il fabbricato esistente, mantenendo liberi gli affacci e garantendo piena fruibilità degli spazi scolastici. Durante la pausa estiva delle attività scolastiche verranno installati anche pannelli traforati decorativi con motivi geometrici, pensati per abbellire l’edificio e proteggere gli spigoli strutturali.
Il livello di sicurezza sismica dell’edificio, che risale alla fine degli anni Settanta, è così passato dal 27% all’80%, avvicinandosi agli standard richiesti per gli edifici di nuova costruzione. L’intervento è stato realizzato senza mai sospendere completamente le lezioni: l’uso dei moduli temporanei è stato limitato alla prima fase del cantiere e a una parte ridotta degli studenti.
«Abbiamo scelto – conclude Nasciuti – di non accontentarci di una semplice messa a norma. Volevamo garantire sicurezza, ma anche qualità degli spazi, attenzione estetica e sostenibilità. Perché una scuola che sta bene è una scuola in cui si sta bene».