Nel primo trimestre 2025 le imprese artigiane attive nella manifattura in Emilia-Romagna: hanno diminuito la produzione del -3,7%, il fatturato del -3,6%, gli ordini del -3%. Sono cresciute all’estero: fatturato estero +7,8%, ordini da oltre frontiera, +2,2%. Sono numericamente diminuite del 2,8%, con una perdita di 697 imprese. A ridursi soprattutto le imprese della moda (-5%). Le imprese artigiane del settore delle costruzioni hanno registrato una diminuzione del volume d’affari del -0,6%.
È quanto risulta dalla congiuntura dell’artigianato di Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.
L’artigianato nell’industria: produzione, fatturato e ordini
I primi tre mesi del 2025 la produzione dell’artigianato manifatturiero regionale è diminuita del -3,7%, più del totale dell’industria regionale assestato a -3,2%.
Il fatturato complessivo è diminuito del -3,6%, ma quello estero ha realizzato un notevole recupero (+7,8%), risultato che surclassa ampiamente la leggera crescita del fatturato estero per il complesso dell’industria regionale (+0,7%).
Gli ordini sono diminuiti del -3%, risultato leggermente peggiore di quello del complesso dell’industria regionale (-2,5%).
Per la prima volta dopo 21 mesi gli ordini dai mercati esteri hanno registrato un incremento (+2,2%).
Il periodo di produzione assicurato dalla consistenza del portafoglio ordini è risultato pari a 7,1 settimane, sostanzialmente invariato rispetto allo stesso trimestre del 2024. Coerentemente con la tendenza negativa della produzione, il grado di utilizzo degli impianti delle imprese artigiane si è ridotto sostanzialmente rispetto allo stesso trimestre del 2024 scendendo al 67,9%.
La dimensione delle imprese
Nelle piccole imprese la produzione è diminuita del -3,2% e il fatturato del -3,3%, gli ordini si sono fermati a -2,5%. Il grado di utilizzo degli impianti è rimasto sostanzialmente invariato rispetto alla fine del 2024 al 72%.
Le imprese minori hanno realizzato risultati inferiori con la produzione scesa del -4,2%, il fatturato del -3,9%, gli ordini a -3,4% ed un grado di utilizzo degli impianti sceso al 64% della capacità produttiva
Il numero delle imprese artigiane industriali
A fine marzo le imprese attive nell’artigianato ammontavano a 24.236 con una notevole riduzione del 2,8% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, pari a una perdita di 697 imprese.
La riduzione della base imprenditoriale artigianale ha determinato oltre quattro quinti della diminuzione della base imprenditoriale dell’industria regionale.
La riduzione della base imprenditoriale è stata determinata soprattutto dall’ampia e rapida caduta nel settore della moda (-204 imprese, -5,1%).
Più contenuto e meno veloce la riduzione delle imprese della metallurgia e delle lavorazioni metalliche (-142 unità, -2,3%), cioè il settore della subfornitura regionale, e l’aggregato dell’ “altra manifattura” (-112 unità, -3,4%).
In diminuzione anche le imprese del legno e del mobile (-73 imprese, -3,2%) e quelle alimentari e delle bevande (-62 imprese, -2,2%).
La forma giuridica
Stabili le società di capitale giunte a rappresentare il 18,4% delle imprese artigiane attive dell’industria in senso stretto.
Diminuiscono le società di persone (-343 imprese, -5,6%) e le ditte individuali (-343 unità, -2,4%).
L’artigianato nelle costruzioni
Nei primi tre mesi del 2025 il volume d’affari a prezzi correnti dell’artigianato delle costruzioni è sceso solo leggermente al di sotto dei livelli dell’inizio del 2024 (-0,6%).
Poco meno del 30% delle imprese del settore ha dichiarato un aumento dell’attività.
L’artigianato nelle costruzioni: quante imprese
A fine marzo 2025 il numero delle imprese artigiane delle costruzioni è sceso a 48.680 unità con una diminuzione di 613 imprese (-1,2%) rispetto a un anno prima.
A ridursi sono soprattutto le imprese dei lavori di costruzione specializzati (-459 unità, -1,1%), ma quelle attive nella costruzione di edifici hanno subito una diminuzione più rapida (-127 unità, -2%).
La forma giuridica delle imprese artigiane delle costruzioni
Continua la rapida crescita delle società di capitali (+16,4%, 315 unità), che ora sono il 10,8% delle imprese artigiane attive nelle costruzioni.
Diminuiscono le ditte individuali (-706 unità, -1,8%) e le società di persone (-4,8%, -202 unità).