“Quanto sta accadendo in questa estate è l’emblema di quanto si verificherà sempre più spesso: se a maggio registravamo una buona riserva idrica al nord, questa non è necessariamente una garanzia sufficiente per coprire l’estate senza preoccupazioni – dichiara il Presidente del Consorzio della Bonifica Burana Francesco Vincenzi.
”Le poche piogge e le temperature roventi stanno causando un drastico calo delle portate come chiariscono dall’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici dell’Autorità di bacino del fiume Po. Per non parlare di zone ad alta criticità, come quella compresa tra il fiume Panaro e il Torrente Samoggia, che combattono già abitualmente con problemi di carenza idrica. Dopo un giugno come quello appena trascorso, agricoltura e ambiente iniziano ad arrancare, motivo per cui abbiamo deciso di adottare nuove soluzioni impiantistiche come il “Samoggia””.
È il Direttore dell’Ente, l’Ing. Cinalberto Bertozzi a spiegare in cosa consiste l’intervento: “Riguarda la Cassa di Espansione del Torrente Samoggia in località Le Budrie di San Giovanni in Persiceto (Bo), un invaso di 100 ettari contenente mediamente 700mila mc di acqua dalla duplice funzione idraulica e ambientale (quest’ultima data dalla presenza di un habitat ad alta biodiversità). Grazie ad un nuovo impianto di sollevamento galleggiante modulare – dotato ad oggi di una sola pompa sommersa da 150 l/s ma con la possibilità di poter installare sino a 3 pompe in linea (per una portata massima di 450 l/s) posto nel bacino d’acqua a Nord-Ovest della Cassa, agiamo a beneficio delle aziende agricole della zona dando, allo stesso tempo, un beneficio all’ecosistema territoriale legato al reticolo secondario. Il reticolo di canali, infatti, colpito dal perdurare di gravi crisi idriche, può così beneficiare di un apporto di acqua proveniente dalla Cassa di Espansione del Torrente Samoggia convogliata allo Scolo Mascellaro e, da qui, distribuita nel territorio. Oltre che a servizio di agricoltura e ambiente, c’è un ulteriore aumento del beneficio idraulico poiché si va a ripristinare parte della potenzialità di invaso e laminazione della Cassa stessa”.
L’importo dei lavori è di € 135.508: oltre al beneficio agricolo, tutta l’avifauna della zona troverà dunque nell’ecosistema e nell’habitat naturalistico e paesaggistico una rete d’acqua di ristoro durante i periodi più siccitosi.
Allegata: foto da drone dell’impianto