(immagine: comune di Reggio Emilia)

Con una netta inversione di tendenza rispetto al mese scorso (-6,3% rispetto all’agosto 2024), nel mese di settembre sono previsti 5.520 nuovi contratti in provincia di Reggio Emilia, con  un incremento di 160 unità (+3,0%), rispetto allo stesso mese del 2024.

Le imprese reggiane contano di confermare il trend positivo, seppur in misura inferiore, anche nel trimestre settembre-novembre, con un +1,6%,che dovrebbe portare a 13.740 i nuovi contratti, con 210 attivazioni in più rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.

L’analisi dell’Ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio dell’Emilia su dati Excelsior evidenzia, per settembre, un aumento delle nuove attivazioni del 2,1% nei servizi, con 3.450 unità complessive e 70 in più rispetto a un anno fa.

Il dato scaturisce dalle buone previsioni per i servizi alle imprese (950 contratti in totale e +8,0%) e dalle attività di alloggio e ristorazione (950 e +3,3%), che andranno a compensare le flessioni riguardanti i servizi alla persona (850 attivazioni e -2,3%) e il commercio (700 e -1,4%). Sempre nel comparto dei servizi, nel corso del trimestre settembre-novembre, verrà confermata la tendenza positiva con 8.570 nuovi contratti (+2,9%).

Completamente diversa la situazione relativa all’industria, in cui a settembre sono previste 160 attivazioni in meno rispetto all’anno scorso (1.830 contratti in totale, con un calo dell’8,0%; lo sguardo al trimestre settembre-novembre delinea un quadro in ulteriore peggioramento, con una flessione che potrebbe portarsi al 9,4%, con 4.710 nuovi contratti. Nei singoli comparti dell’industria, a settembre, si prevede una crescita del 2,4% per le costruzioni  (430 attivazioni in totale), mentre il manifatturiero e le public utilities, con 1.400 attivazioni, sembrano destinate a subire un rilevante calo (-10,8%).

Dalle elaborazioni camerali emerge che le aziende della nostra provincia che prevedono di attivare nuovi contratti nel mese di settembre sono pari al 19,0% del totale. Di queste attivazioni, nel 19,0% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre per l’81,0% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).

Così come sta accadendo da diverso tempo, resterà alta, anche a settembre, la quota di nuovi contratti che è riservata ai giovani con meno di 30 anni, che si attesta al 33,8%. Questi, nell’ambito dirigenziale e delle professioni con elevata specializzazione e competenza tecnica, sono particolarmente richiesti in qualità di tecnici informatici telematici e delle telecomunicazioni (55,6% delle attivazioni in programma), di tecnici in campo ingegneristico (43,3%) e specialisti delle scienze gestionali, commerciali e bancarie (36,8%).

Nell’ambito delle professioni impiegatizie, commerciali e dei servizi, gli under 30 sono molto richiesti come addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela (69,7%), addetti alle vendite (52,8%) e  operatori della cura estetica (47,2%).

Da ultimo, tra gli operai specializzati e conduttori d’impianti e macchine, si prevede che il 66,7% dei nuovi contratti sarà riservato ai giovani sotto i trent’anni in qualità di operai specializzati installazione e manutenzione attrezzature elettriche/elettroniche, il 58,3% ai fabbri ferrai costruttori di utensili, ed infine il 55,9% agli operai di macchine automatiche e semiautomatiche per lavorazioni metalliche e prodotti minerali.

Settembre ripropone anche il tema dei cosiddetti candidati introvabili, ovvero figure professionali per la cui reperibilità, le imprese dichiarano di trovarsi in difficoltà nel 50,6% dei casi.

Tra i profili di ambito dirigenziale e delle professioni con elevata specializzazione e competenza tecnica, il mismatching tra domanda e offerta di lavoro arriva all’85,7% tra i docenti di scuola secondaria e post-secondaria, al 75,6% per i tecnici della salute e al 73,8% per gli specialisti nelle scienze della vita.

Invece, per le professioni impiegatizie, commerciali e dei servizi, le imprese faticano a trovare candidati nel 73,8% delle posizioni riservate a professionisti qualificati nei servizi sanitari e sociali, nel 53,2% di quelle relative agli addetti alla gestione economica, contabile e finanziaria e, per il 52,8% per le figure degli operatori della cura estetica.

Più critica poi è la situazione che potrebbe emergere nell’area degli operai specializzati e conduttori d’impianti e macchine, dove le difficoltà a reperire candidati salgono al 90,3% per gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni, si attestano all’82,6% per gli operai specializzati addetti alle costruzioni e mantenimento di strutture edili e all’81,8% per gli operai specializzati installazione/manutenzione attrezzature elettriche/elettroniche.

 

L’Ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio dell’Emilia  ha elaborato i dati forniti dal Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, grazie al Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea.