«Un momento di confronto necessario per l’ascolto e per fornire risposte chiare alle istanze del mondo delle micro, piccole e medie imprese». È quanto ribadiscono Lapam Confartigianato, CNA, Confcommercio e Confesercenti in vista del confronto con le amministrazioni comunali sui bilanci per il 2026. Le associazioni sottolineano che gli interessi delle realtà imprenditoriali coincidono spesso con quelli più generali della collettività: un principio fondamentale in un contesto economico locale che, pur mostrando segnali di resilienza, manifesta al contempo fragilità strutturali dovute al rallentamento della crescita e all’aumento dei costi energetici.

«La situazione generale – continuano le associazioni di categoria – esige che venga fatto ogni sforzo per mantenere inalterata la pressione fiscale, proseguendo la razionalizzazione della spesa corrente. Le imprese sono preoccupate per l’aumento dei costi fissi e la contrazione dei consumi, rendendo indispensabile l’uso della leva fiscale per il sostegno e non per l’imposizione di nuovi oneri. In questo quadro, il peso dell’IMU sugli immobili strumentali all’attività d’impresa è ritenuto troppo elevato. Contro il fenomeno della desertificazione commerciale, sarebbe utile ridurre l’IMU per quei proprietari che affittano a canone agevolato a nuove o esistenti attività, incentivando così l’uso di locali sfitti. Inoltre, benché la Tariffa Puntuale sia teoricamente un modello virtuoso, la sua applicazione pratica presenta criticità strutturali, rischiando di penalizzare i piccoli laboratori che producono pochi rifiuti: è necessario pertanto che la tariffa sia costruita con una componente fissa minima e una variabile proporzionata. Chiediamo un pieno e serio coinvolgimento nei laboratori e tavoli tecnici relativi ai progetti di rigenerazione urbana, affinché questi processi riqualifichino anche il tessuto del piccolo commercio e dell’artigianato. È cruciale intervenire sulle aree produttive esistenti, in particolare sui PIP, con interventi di manutenzione e riuso degli immobili dismessi. Un altro tema centrale è quello delle infrastrutture e della mobilità, da anni molto sentito. Le grandi opere come la Cispadana e la Bretella Campogalliano/Sassuolo, scontano un grave ritardo tra la fase decisionale e quella realizzativa. Oltre a queste grandi realizzazioni, è fondamentale non dimenticare l’importanza della manutenzione stradale per garantire la sicurezza. Per quanto riguarda la sicurezza e la legalità, imprese e cittadini reclamano azioni incisive contro l’illegalità e i fenomeni criminosi. Infine, la burocrazia continua a rappresentare uno dei maggiori ostacoli alla competitività. Auspichiamo una semplificazione radicale dei rapporti con la Pubblica Amministrazione, che deve tradursi in un unico sportello digitale, tempi certi per le autorizzazioni, l’eliminazione delle duplicazioni e l’adozione di criteri di silenzio-assenso e fiducia preventiva».