Via libera del Consiglio comunale di Modena al Bilancio di previsione 2026-2028, approvato lunedì 22 febbraio al termine di una seduta durata 12 ore. Per il 2026, il Bilancio ha un volume di circa 438,8 milioni di euro che serviranno, principalmente, per consolidare lo sviluppo dell’offerta dei servizi e mantenere gli obiettivi di mandato, nonostante la spending review prevista dalle leggi di bilancio 2024 e 2025. Grazie alla correttezza delle previsioni di entrata, peraltro, non sono previsti interventi in ambito tributario né il ricorso a forme di indebitamento. Welfare, istruzione, sicurezze, digitalizzazione e innovazione, manutenzione del patrimonio pubblico, politiche della mobilità e della casa, i punti che caratterizzano la qualità delle spese previste.

Assieme al Bilancio sono state approvate anche la nota di aggiornamento al Documento unico di programmazione 2026-28 (Dup) e due delibere accessorie relative alle “aree incluse nel Peep e nel Pip da cedere in proprietà o in diritto di superficie” e alla “individuazione dei servizi a domanda individuale e determinazione della percentuale di copertura dei relativi costi”.

“Il Bilancio di previsione 2026–2028 approvato oggi dal Consiglio comunale è un bilancio responsabile e rigoroso, costruito in un contesto di risorse che diminuiscono e di crescente complessità sociale – ha detto l’assessore al Bilancio Vittorio Molinari presentando in aula il documento – È un bilancio di resistenza, che non arretra, che tiene insieme il mandato dell’Amministrazione, le sue priorità e le aspettative dei modenesi, in un quadro segnato da fragilità strutturali: riduzione dei trasferimenti statali, aumento delle spese incomprimibili, crisi dell’abitare, perdita di potere d’acquisto e nuove vulnerabilità. Un bilancio che sostiene quel capitale sociale fatto di relazioni, fiducia, partecipazione, che è il vero punto di forza e tratto distintivo del nostro modello di sviluppo; che mette al centro la coesione sociale, che difende la tenuta della città e la qualità dei servizi e allo stesso tempo stimola nuovi obiettivi: miglioramento della riscossione, controllo della spesa, rafforzamento del controllo di gestione, attivazione di nuove entrate non tributarie e apertura a strumenti innovativi come il partenariato pubblico-privato. Secondo quella che possiamo definire Resistenza attiva”.

La seduta del Consiglio comunale per l’approvazione del Bilancio di previsione si è aperta alle ore 8.57 con la presentazione delle delibere accessorie, di aggiornamento al Dup e del Bilancio a cui è seguito, nel pomeriggio, un ampio dibattito su delibere, emendamenti e mozioni, per arrivare al voto attorno alle ore 21, quando il documento è stato approvato con il voto a favore dei gruppi di maggioranza (Pd, Avs, M5s, Pri-Azione-Sl e Spazio democratico), e quello contrario delle opposizioni: FdI, Lega Modena, Forza Italia e Modena in ascolto. Approvati anche 20 emendamenti dei 31 presentati e 2 mozioni su 16 in totale.
Entrando più nel dettaglio della manovra, la spesa corrente, che nel 2026 ammonta a 234,6 milioni di euro, è articolata per garantire la continuità dei servizi esistenti e far fronte ai nuovi bisogni della città. Priorità d’intervento sono il sistema del welfare allargato a cui è dedicato il 50% delle risorse, le politiche delle sicurezze, il rafforzamento delle politiche abitative e la manutenzione ordinaria del patrimonio comunale esistente, come strade, edifici, impianti sportivi o piste ciclabili.

Una quota rilevante della spesa corrente è assorbita, inoltre, dalla copertura delle revisioni dei prezzi determinate dai contratti d’appalto e dall’oscillazione dei prezzi dell’energia. Ma ad incidere sulla spesa corrente sono anche gli aumenti contrattuali, solo in parte coperti dal contributo statale, e gli accantonamenti obbligatori, tra cui il Fondo crediti di dubbia esigibilità che nel 2026 è pari a 20,2 milioni di euro, a tutela degli equilibri di bilancio e in coerenza con la normativa nazionale. Le previsioni del triennio 2026-2028, tengono inoltre conto degli impatti sulla spesa corrente che avranno le future gestioni delle opere realizzate con contributi Pnrr e Atuss e la cui conclusione è prevista per il 2026.
Sul fronte degli investimenti, invece, la parte capitale del bilancio prevede, per il 2026, 75,4 milioni di euro, con priorità agli interventi di manutenzione straordinaria del patrimonio esistente e in corso di realizzazione al sostegno della mobilità, alla sicurezza urbana, all’efficientamento energetico e al consolidamento degli impianti sportivi; al nuovo accordo quadro triennale per la manutenzione straordinaria di strade, edifici e ponti saranno dedicati 34,5 milioni.

Il Bilancio non prevede, per il triennio 2026-2028, il ricorso a nuove forme di indebitamento. Allo stesso modo non sono previsti nuovi interventi tributari rispetto a quanto già stabilito nel Bilancio dello scorso anno, mantenendo l’addizionale Irpef allo 0,8% con esenzione fino a 15.000 euro e confermando le aliquote Imu del 2025.
Approvata con lo stesso voto anche la nota di aggiornamento del Dup e la delibera che prevede l’individuazione dei servizi a domanda individuale e la determinazione della percentuale di copertura dei relativi costi, che determina l’offerta ai cittadini nei settori del welfare, della scuola e della cultura. Il documento, presentato in aula dall’assessore al Bilancio, Vittorio Molinari, ha messo in evidenza come i costi relativi a questi servizi (circa 22.3 milioni di euro) siano coperti dai proventi di tariffe, contribuzioni ed entrate a specifica destinazione solo per il 52.7%, con un disavanzo di 10,5 milioni di euro coperto mediante la fiscalità generale.

Identico schema di voto anche per la delibera sulle aree incluse nel Piano edilizia economica popolare (Peep) e nel Piano insediamenti produttivi (Pip), illustrata dall’assessora alle Politiche abitative, Francesca Maletti, non prevede cessioni in diritto di superficie per l’anno 2026 e, per il triennio 2026-2028, neanche alienazioni di aree Pip. Mentre, sempre per queste ultime, per il 2026 sono previsti riscatti del diritto di superficie per 100.000 euro. Ammonta, invece, a 500.000 euro l’entrata prevista come corrispettivo per la concessione del diritto di superficie per le abitazioni realizzate nel Peep e una previsione analoga è stata fatta anche per il 2027 e il 2028.

APPROVATI 20 EMENDAMENTI

Sono 20 su 31 presentati, gli emendamenti al Bilancio 2026-2027 approvati dal Consiglio comunale nella seduta di lunedì 22 dicembre. Promosse tutte le proposte di maggioranza e una dell’opposizione.

Passano all’unanimità l’emendamento proposto da Fratelli d’Italia che chiedeva risorse per la realizzazione di una campagna di tutela dei minori e prevenzione dell’uso precoce di smartphone e dispositivi digitali; e i due emendamenti proposti da Pd, Avs e M5s sull’aggiornamento del software del sistema di videosorveglianza modenese (p.f. Diego Lenzini, Pd) e sull’acquisto di guanti e altri indumenti e dispositivi antitaglio da dare in dotazione alla Polizia locale (p.f. Diego Lenzini, Pd).

Approvati, con il voto a favore della maggioranza (Pd, Avs, M5s, Pri-Azione-Liberali e Spazio democratico) e contrario dell’opposizione (FdI, FI, Lega Modena e Modena in ascolto) i sei emendamenti tecnici a bilancio (parte capitale e parte corrente) e quello alla nota di aggiornamento del Dup. Stesso voto anche per l’emendamento presentato da Pd, M5s, Avs e Spazio democratico volto a effettuare ulteriori approfondimenti tecnici che permettano di individuare soluzioni progettuali che garantiscano maggior sicurezza idraulica anche in situazioni emergenziali (p.f. Diego Lenzini, Pd); così come per l’emendamento di Pd, Avs e M5s che chiede di formare e qualificare i volontari civici della sicurezza (p.f. Giovanni Silingardi, M5s).

Approvati anche gli emendamenti presentati da Pd, Alleanza Verdi Sinistra, Movimento 5 Stelle e Spazio democratico che chiedevano risorse per l’istituzione di una “Baby box” di benvenuto per i nuovi nati, contenente varie tipologie di buoni sconto e materiale informativo su assistenza e cura del bambino (primo firmatario Martino Abrate, Avs) con il voto a favore della maggioranza, di Lega Modena e Modena in ascolto, contrario di FdI e con l’astensione di FI; l’avvio di un Programma di Forestazione Urbana Strategica (p.f. Martino Brate, Avs) con il voto a favore di maggioranza e Lega Modena, contrario di FdI e l’astensione di FI e Modena in ascolto; la sperimentazione di interventi innovativi relativi al servizio di assistenza domiciliare (p.f. Diego Lenzini, Pd) con il voto a favore maggioranza, contrario di FdI e con l’astensione di Lega Modena, Modena in ascolto e FI; potenziare gli interventi, sia interni che esterni alla scuola, per affrontare i fenomeni di disagio giovanile (p.f. Diego Lenzini, Pd) con il voto a favore della maggioranza, quello contrario di FdI e FI e con l’astensione di Modena in ascolto e Lega Modena; innalzare la soglia Isee prevista per l’accesso al bando SOS Sport, così da ampliarne la platea dei beneficiari  (p.f. Martino Brate, Avs) con il voto a favore di maggioranza, quello contrario di FdI e Lega Modena e l’astensione di Modena in ascolto e Forza Italia.

Passano la prova dell’aula, infine, anche i sei emendamenti di maggioranza a firma questa volta di Pd, Alleanza Verdi Sinistra e Movimento 5 Stelle che chiedevano risorse per: finanziare i voucher per i centri estivi 2026 (p.f. Diego Lenzini, Pd) con il voto a favore dei proponenti, di Pri-Azione-Sl e Modena in ascolto, quello contrario di FdI e l’astensione di Spazio democratico, FI, Lega Modena; incrementare il fondo affitti del comune e poter supportare un numero maggiore di nuclei familiari nel pagamento del canone di locazione (p.f. Diego Lenzini, Pd) con il voto a favore dei proponenti e di Pri-Azione-Sl, quello contrario di FdI, Lega Modena e FI e con l’astensione di Spazio democratico e Modena in ascolto; la realizzazione della campagna di comunicazione istituzionale “Modena: lavoro sicuro” (p.f. Diego Lenzini, Pd) con il voto a favore della maggioranza e di Modena in ascolto, il voto contrario di FdI, FI e Lega Modena.

RESPINTI 11 EMENDAMENTI

Non superano la prova dell’aula 11 dei 31 emendamenti al Bilancio 2025-2027 e al Dup proposti dai vari gruppi di opposizione e votati in Consiglio comunale lunedì 22 dicembre.

Respinto con il voto a favore di FdI, Lega Modena, Forza Italia e Modena in ascolto, quello contrario di Pd, Avs, Pri-Azione-Sl, Spazio democratico e M5s, l’emendamento presentato da Lega Modena, che chiedeva la costituzione di un fondo finalizzato all’impiego di servizi di sicurezza con operatori qualificati da impiegare nelle “aree calde” della città o dove si prevedano assembramenti eccessivi.

Stesso schema di voto per otto dei nove emendamenti proposti da Fratelli d’Italia che chiedeva risorse per: l’istituzione di un fondo dedicato al sostegno della natalità pensato per erogare un contributo economico una tantum alle famiglie modenesi in occasione della nascita o adozione di un figlio; la manutenzione dell’area cani del Parco XXII Aprile; l’acquisto di due Taser per la Polizia locale e relativa sperimentazione; l’installazione di centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria in via Morane e via Fratelli Rosselli; l’introduzione del servizio “Guardia parco cittadino”; l’installazione di videocamere di sorveglianza in via Gallucci e via Scarpa; l’istituzione di un Fondo a sostegno dei padri separati.

Bocciato con il voto a favore dell’opposizione, quello contrario di Pd, Avs, Spazio democratico, M5s e l’astensione di Pri-Azione-Sl l’emendamento di FdI per l’acquisto di un minibus dedicato al trasporto degli anziani;

Infine, respinti con il voto a favore di FdI, Lega Modena, Forza Italia e Modena in ascolto, quello contrario di Pd, Avs, Pri-Azione-Sl, Spazio democratico e M5s, i due emendamenti di Modena in ascolto per l’istituzione di un Fondo di emergenza per le maternità difficili – finalizzato a dare un sostegno economico alle gestanti – e per la realizzazione di impianti fotovoltaici sulle coperture degli edifici di proprietà o in locazione al Comune per promuovere concretamente la transizione energetica.

PER IL SINDACO “LA RESISTENZA ATTIVA È MANTENERE QUANTITÀ E QUALITÀ DEI SERVIZI”

“Per chi amministra il territorio le chiacchiere stanno a zero, o hai le risorse o no e questo Governo sta attuando una politica di tagli diretti e indiretti che sta dissanguando gli enti locali. Una situazione denunciata dagli amministratori di tutti i colori politici, dai sindaci all’ultima assemblea dell’Anci fino ai presidenti di Regione, anche quelli di centro destra”. Il sindaco Massimo Mezzetti è intervenuto nella discussione sul Bilancio di previsione per spiegare la visione della Giunta sul documento programmatico che lui stesso ha definito di “resistenza attiva”. “Abbiamo deciso di mantenere il livello di quantità e qualità dei nostri servizi – ha spiegato il sindaco – non abbiamo tutte le risorse che vorremmo, se le avessimo faremmo tanti altri interventi ma non possiamo”.

Il Sindaco ha spiegato che con l’intesa siglata lo scorso febbraio con tutte le parti sociali, le associazioni datoriali e di categoria e il terzo settore quando si è intervenuti sulla leva fiscale “per la prima volta in questa città abbiamo voluto condividere con tutti la direzione di marcia strategica di questa amministrazione”. L’intesa è stata rinnovata pochi giorni fa e Mezzetti ha sottolineato questo fatto in aula per ribadire l’importanza di questo risultato nella situazione attuale.

Il Sindaco ha rimarcato come questo bilancio resista e mantenga i servizi in un quadro di costi crescenti, di tagli stabiliti nella legge di bilancio nazionale dello scorso anno (un milione di euro per il Comune di Modena nel 2026, due miliardi complessivi per tutti i Comuni fino al 2029), di una spesa che aumenta per i “giusti” rinnovi contrattuali del pubblico impiego che però lo Stato copre in minima parte, meno del 10%, lasciando il resto agli enti locali.

“Dov’è allora la visione strategica del Governo sulla manovra? – ha chiesto il Sindaco rivolgendosi alle opposizioni – Da Confindustria alla Banca d’Italia è stata sottolineata la mancanza di una politica industriale e di un piano per la casa. Le risorse per il Ponte sullo stretto sono bloccate fino al 2032, con quelle si finanzierebbe sicuramente una politica efficace sulla casa”.

Rivolgendosi al centro destra in aula il Sindaco ha parlato anche di sicurezza tornando a chiedere quella coesione istituzionale che ha più volte evocato in questi mesi. “Tutto quello che si può mettere in campo lo stiamo attuando – ha detto – dalle zone rosse che sono operative alle telecamere che installeremo fuori dagli istituti scolastici. A me pare che qualche risultato lo stiamo ottenendo e abbiamo il dovere di dare un segnale di fiducia e di speranza ai nostri cittadini sapendo che la strada da fare è ancora tanta ma dobbiamo farlo in modo coeso tenendo fuori questo argomento dalla contrapposizione politica”.