La Giunta della Provincia di Reggio Emilia ha recentemente approvato il Piano Clima, elaborato contemporaneamente a quelli delle altre Province in un gruppo di lavoro coordinato dalla Regione Emilia-Romagna, a cui hanno partecipato anche i Comuni capoluogo, con la collaborazione di Arpa regionale ed Ervet.

L’adozione dei Piani clima rientra tra le strategie indicate dall’Unione europea per contrastare i cambiamenti climatici dovuti al riscaldamento terrestre, che dipende dal fatto che il calore irradiato dalla superficie terrestre non riesce a disperdersi nello spazio, ma viene trattenuto nell’atmosfera da alcuni composti chimici “climalteranti”- a partire dall’anidride carbonica (CO2) – responsabili dell’“effetto serra”. I cambiamenti climatici producono l’estremizzazione dei fenomeni naturali come ad esempio le ondate di calore, la perdurante mancanza di piogge, oppure le precipitazioni estreme e le grosse piene nei corsi d’acqua, causando quindi importanti effetti sull’uomo, sugli habitat naturali e sull’ambiente.

Il Piano Clima elaborato dalla Provincia di Reggio Emilia, sulla base dei dati forniti dalla Regione, ha calcolato che sul totale di 5,3 milioni di tonnellate di anidride carbonica emessa sul territorio reggiano, il 32% è riconducibile al settore residenziale e terziario, il 24% all’industria, il 26% ai trasporti, il 13% ad agricoltura e zootecnia e il 5% ai rifiuti. Forte il legame fra le emissioni di gas serra e l’uso dell’energia, tanto che ben l’80% delle emissioni è generato dai consumi energetici. Ogni Provincia e Comune capoluogo, ha poi valutato le emissioni di CO2dovute alle proprie attività di competenza, pari a 4.173 tonnellate per quanto riguarda Palazzo Allende.

Il Piano ha quindi definito una serie di azioni che consentono di ridurre le emissioni climalteranti di CO2. Per quanto riguarda il settore industriale, ad esempio, il Piano Clima della Provincia di Reggio Emilia mira ad un uso più efficiente dell’energia elettrica e termica ed ad un aumento del ricorso alle fonti rinnovabili, mentre per il settore residenziale promuove l’uso dei pannelli fotovoltaici, la riqualificazione energetica degli edifici, l’allacciamento al teleriscaldamento, ma anche piccole azioni quotidiane come l’uso delle lampade a basso consumo. Per i trasporti, il Piano individua le possibili soluzioni per migliorare la qualità dell’aria sul territorio nello sviluppo della mobilità sostenibile, ossia nell’uso del mezzo pubblico, nella mobilità ciclo-pedonale, nella diffusione dei veicoli elettrici, del car pooling e del car sharing.

Nel settore agricoltura/zootecnia il Piano suggerisce la produzione di biocombustibili e l’efficientamento degli edifici e del parco mezzi agricoli, mentre per il settore rifiuti è prioritaria la riduzione della produzione di pattume da avviare a smaltimento, incentivando la raccolta differenziata ed il massimo recupero di materiali per la produzione di nuovi prodotti, come previsto dal Piano d’Ambito. Infine, per quanto riguarda gli assorbimenti di CO2, si evidenzia l’importanza della forestazione e piantumazione negli ambiti di pianura, con incremento delle aree naturali, come disposto anche dal Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp). Oltre a tutte queste strategie di mitigazione, il Piano individua anche strategie di adattamento, tese a contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici e che riguardano in particolare il governo del territorio: dalla prevenzione e protezione dai rischi idraulici ed idrogeologici alla tutela quali-quantitativa delle risorse idriche.

“Il Piano Clima individua anche di quanto sia possibile ridurre le emissioni attraverso consumi energetici più efficienti e produzione da fonti rinnovabili – sottolinea la dirigente del Servizio Pianificazione territoriale e Ambiente, Anna Campeol -. Focalizzando l’attenzione sul settore delle fonti rinnovabili, dalle stime del potenziale sviluppabile sul nostro territorio risulta che il fotovoltaico possa, da solo, incidere per il 50% sulla riduzione di CO2 rispetto alle altre fonti rinnovabili”.

“Il nostro Piano Clima è trasversale, in quanto raccorda i vari piani e programmi di settore – conclude l’Assessore alla Mobilità sostenibile e Qualità dell’aria, Alfredo Gennari – ma soprattutto richiede grande collaborazione da parte degli Enti, dei settori produttivi e dei singoli cittadini. Solo con l’impegno di tutti si può infatti contribuire alla riduzione dei gas climalteranti. Il Piano non contiene disposizioni o prescrizioni e si basa, al contrario, sulla condivisione per affrontare appunto tutti insieme cambiamenti climatici e obiettivi comuni. Anche per questo sarà fondamentale illustrarlo e discuterne insieme agli altri Enti locali, ma anche al mondo associativo e delle attività produttive, come inizieremo a fare nei prossimi giorni. Da parte nostra, la Provincia è pronta a fare la propria parte, non solo nella programmazione, ma anche nel lavoro quotidiano all’interno degli uffici, ad esempio acquistando carta ecologica o sostituendo le apparecchiature elettriche ed elettroniche ad alto consumo energetico. Il Piano è quindi uno strumento operativo concreto, capace di dare indicazioni utili e dare il nostro contributo ad affrontare un problema globale, sempre in un’ottica di sostenibilità e benessere per le future generazioni. Più qualità dell’ambiente, più qualità della nostra vita”.

Il Piano Clima è consultabile online nella sezione Ambiente del sito della Provincia di Reggio Emilia (www.provincia.re.it).