Come Ateneo comprendiamo le ragioni della protesta e del disagio sofferti dai medici iscritti alle nostre 46 Scuole di specializzazione della Facoltà di Medicina e chirurgia. La loro presenza nei reparti e negli ambulatori –scrive il Rettore prof. Gian Carlo Pellacani- costituisce parte fondamentale di quell’attività, anche assistenziale, che tanto contribuisce a tenere alto il livello delle prestazioni sanitarie offerte dal Policlinico.


Per questo già da tempo, all’indomani dell’approvazione della Legge 386/99, ci siamo adoperati, in concorso con gli altri Atenei emiliano romagnoli, per ricercare soluzioni normative e giuridiche di inquadramento, capaci di riconoscere l’effettivo contributo arrecato da loro. Nel gennaio del 2000 è stato sottoscritto dalle Università un protocollo d’intesa con la Regione Emilia Romagna, relativo alla formazione dei medici specializzandi che, oltre a costituire un fondamentale punto di partenza per la corretta attuazione della Legge, pensiamo –aggiunge il Rettore- rappresenta il soddisfacimento di tante loro richieste. Ingiustificati ed incomprensibili ritardi di questi anni fanno, però, si che quel documento ancora non possa essere applicato e non si possa coerentemente dare attuazione al dettato legislativo. Ai medici specializzandi vogliamo assicurare che –conclude il Rettore- seguiremo con attenzione la vicenda sino al suo sbocco e che, fin dai prossimi giorni, incontreremo la direzione dell’Azienda Policlinico per sollecitare insieme, presso le autorità governative, l’applicazione della Legge 386/99 concordando, per quanto possibile, provvedimenti utili ad anticipare alcuni dei contenuti presenti nel protocollo.