Il vicesindaco di Modena, Ennio Cottafavi, interviene sulla decisione di vendere le quote.


“Sul tema della vendita delle quote di Autobrennero da parte del Comune di Modena, e di numerosi altri enti del nostro territorio, si stanno susseguendo prese di posizione e commenti che mi pare tendano a rimuovere alcune premesse che sono state alla base dell’orientamento assunto dalla giunta. Come amministratori di questa città credo abbiamo un dovere primario che è quello di fare le scelte che riteniamo più opportune e convenienti per sostenere una politica di sviluppo, di investimenti e di qualificazione dei servizi offerti ai cittadini. Ho sempre pensato che in tale ottica vada inquadrata la politica di gestione del nostro patrimonio, che certo non prevederà mai svendite, ma che deve però saper ragionare sul valore e sulla strategicità di certe situazioni. Ed è esattamente ciò che abbiamo fatto anche su Autobrennero. Del resto mi pare che lo stesso presidente Willeit, nell’intervento mandato oggi alla stampa, riconosca due cose con tutta evidenza: che il piano di investimenti di Autobrennero è fermo e che la realizzazione della bretella per Sassuolo fa ora capo ad Anas. La seconda conferma che viene da Willeit è sulla assoluta convenienza economica dell’offerta che abbiamo ricevuto. Si poteva ignorare questo fatto? Ragionando da amministratore pubblico io credo proprio di no. A chi ha detto che allora senza i soldi di questa vendita opere come l’ospedale di Baggiovara non si finiva, rispondo che ci sono impegni di smobilizzo del nostro patrimonio che confermiamo, ma ancora non completati (come i palazzi che ora ospitano Sant’Agostino ed Estense). Una ragione in più per cogliere l’opportunità che si è presentata. Trovo poi gratuito dire che si priva il consiglio comunale della possibilità di decidere su questo tema, poiché proprio il consiglio, come è noto sin dall’inizio, sarà chiamato a discutere e deliberare, e lo farà, come sempre avviene, sulla base di una proposta della giunta. Tale proposta è maturata a fronte di una offerta, con una precisa data ed ora di scadenza, da parte di Società Autostrade, che è società quotata in borsa (con gli obblighi di riservatezza che da ciò derivano) e in questi giorni anche oggetto di un Opa. Tutte condizioni difficilmente conciliabili con i tempi ed i tradizionali iter della politica, dei quali per altro continuo ad avere il massimo rispetto”.