La Giunta regionale dell’Emilia Romagna chiederà lo stato di emergenza per fronteggiare i danni provocati dal terremoto di domenica scorsa, che ha avuto come epicentro l’Appennino bolognese a circa 30 chilometri a sud del capoluogo.

La richiesta sarà formalizzata dal presidente Vasco Errani lunedì prossimo, quando sarà completata la valutazione economica dei danni. La decisione è stata assunta oggi, su proposta dell’assessore alla Difesa del suolo e Protezione civile Marioluigi Bruschini che ha fornito un primo resoconto degli interventi in corso nei paesi colpiti dal sisma.
“Abbiamo raddoppiato le squadre dei rilevatori dei danni – ha informato l’assessore – ma le stime economiche sono ancora parziali anche perché stanno crescendo, soprattutto a Monghidoro, le richieste di sopralluoghi urgenti da parte dei cittadini. Abbiamo istituito, d’intesa con la Provincia, un nucleo di valutazione finanziaria dei danni ma possiamo già dire il conto sarà più salato del previsto e comunque tale da non poter essere affrontato con le risorse della Regione”.

Da qui la decisione di avanzare la richiesta dello stato di emergenza al governo, mentre è confermata la disponibilità della Regione a sostenere subito i Comuni per le prime spese di emergenze, a partire dalla sistemazione delle famiglie evacuate dalle loro case.

Sono undici le famiglie evacuate (37 persone) nei comuni di Casalfiumese, Fontanelice, Loiano, Monghidoro e Monzuno. 130 i sopralluoghi richiesti, nella metà dei casi sono già intervenuti i tecnici del nucleo regionale di valutazione per le emergenze sismiche, una vera e propria “task force” – ingegneri, architetti, geologi, dipendenti pubblici della Regione, degli Enti locali e delle Asl – appositamente addestrata per compiere l’analisi dei danni e la valutazione dell’agibilità di edifici colpiti da terremoto. Il Comune dove maggiori sono state le richieste è Monghidoro (60 sopralluoghi), seguito da Loiano, Monzuno, Marzabotto, Grizzana, Fontanelice, Monterenzio e Casalfiumese.

Da un primo bilancio risultano danneggiati 5 Municipi (a Camugnano, Fontanelice, Monghidoro, San Benedetto e Castiglione de’ Pepoli), 16 scuole, 15 chiese, 3 cimiteri, un ospedale (a Loiano) e due case protette (a Loiano e a castiglione). I danni non sono tali da pregiudicare la totale agibilità degli edifici ma comunque hanno determinato la necessità di consistenti interventi di ripristino.